Phil Foden è il futuro del calcio europeo? Un grande quesito ci lascia Euro2020, per molti era solo uno sconosciuto lo scorso anno, ora vale già un’ottantina di milioni.
La rinascita del calcio inglese ha tanti protagonisti. In primis il tecnico Gareth Southgate, che ha dato un gioco ai leoni in maglia bianca, ha valorizzato i giovani e ha dato loro concetti solidi e pratici. Poi c’è un parco giocatori davvero interessante, con un’età bassa a garantirne la futura continuità. I vari Rashford, Mount, Rice, James, Calvert-Lewin, Philips possono aprire un grande ciclo, senza dimenticare Jude Bellingham, 17 anni nonché il più giovane a esordire nella contesa. In particolar modo, il Birmingham ha addirittura ritirato il suo numero di maglia per sempre.
Dulcis in fundo, il migliore di tutti. Di Harry Kane se ne parla spesso, di Phil Foden meritatamente solo da alcuni mesi. Il talento classe 2001 è praticamente un diamante condiviso dall’Inghilterra e da Pep Guardiola, brilla già di luce propria e irradia tutta la squadra che lo assiste. Ha il rimpianto della finale di Champions League persa ma già è un protagonista fattivo in questa edizione di Euro 2020. Si attendevano i giovani, ed eccoli già pronti: Phil Foden sembra essere già maturo per come si muove sul rettangolo di gioco.
Il nuovo Beckham o il nuovo Best?
Le movenze di Phil Foden rimandano a tanti paragoni. Dagli assi del Manchester United a Paul Gascoigne, per via della tinta su cui sorvoliamo per i gusti estetici, ma l’impressione è che l’asso del City sia un mondo a sé. Un mondo calcistico fatto di potenza ma anche di grazia, ricorda il primo Zlatan Ibrahimovic per determinazione ma anche Zinedine Zidane per come tocca la palla. Quasi con rispetto, come se chiedesse una sorta di permesso per quel nanosecondo in cui riesce a superare il suo diretto avversario.
Phil Foden è l’incarnazione del sogno del tifoso del City, lui indossò la maglia dei citysens a nove anni e da allora non l’ha più mollata. Proprio perché è diventata una seconda pelle, da quando ha esordito in prima squadra: era il 21 novembre 2017, una gara già segnata in positivo contro il Feyenoord in Champions League.
Con l’Inghilterra fu protagonista nell’Under 17 ma anche con Greenwood per motivi disciplinari, ma il ragazzo si è dato decisamente una calmata anche grazie alla maturazione avvenuta in campo.
Ottanta milioni e anche più, il cartellino continua a lievitare per uno dei pochi intoccabili sul calcio mercato. Pronto a stupire, a deliziare e a colpire. Erano da anni che non c’era un po’ di fantasia nel calcio inglese, una fantasia originale, quel misto di sfrontatezza che già in passato fu il cocktail del successo.