Marko Arnautovic, l’attaccante dell’Austria con un passato all’Inter e una passione per la vodka: le curiosità sul bomber.
Di Marko Arnautovic si è parlato spesso anche in Italia, ma raramente per le sue prodezze sul campo da gioco. Non che di gol non ne abbia segnati in carriera. Anzi, ha già superato le 100 marcature con le maglie dei vari club (in oltre 400 partite), ben figurando in Germania con il Werder Brema, in Inghilterra con Stoke City e West Ham e in Cina con lo Shanghai Port. Molto meno nella sua breve parentesi all’Inter, chiusa con zero gol.
A renderlo però un giocatore davvero speciale sono i suoi interessi fuori dal campo. Oltre a quello della bella moglie Sarah Arnautovic, esperta di fitness molto famosa all’estero, e all’amore per i suoi due figli, Marko è conosciuto per… la vodka. Tale la sua passione per i liquori da aver anche lanciato una linea di gin e vodka prodotte in una distilleria viennese. Una linea che porta la sua firma inconfondibile e che è diventata un vero culto tra gli amanti del bere e anche tra i suoi fan.
Insomma, Marko è un ragazzo che ha saputo farsi amare dentro e fuori dal campo e per diverse ragioni. Anche se a Euro 2020 nella fase a gironi ha fatto parlare di sé soprattutto per una presunta frase razzista…
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Marko Arnautovic: cosa ha detto ad Alioski?
L’attaccante austriaco che tanto piace al Bologna fa parte di una delle Nazionali più schierate contro il razzismo. Non a caso a Euro 2020 hanno sempre scelto d’inginocchiarsi per solidarietà con il movimento Black Lives Matter. Eppure, nel match contro la Macedonia del Nord si è lasciato andare a un’esultanza rabbiosa e a una serie di espressioni ingiuriose contro l’avversario Ezgjan Alioski.
Stando a una ricostruzione del giornale albanese Koha, ripresa dai tabloid britannici, Marko nell’occasione si sarebbe lasciato andare a qualcosa di simile a “mi sto fottendo tua madre albanese“. Una frase detta in serbo e che ha comportato la squalifica per la partita successiva.
Ma Arnautovic non è un razzista, o almeno non lo ha mai dimostrato. Anzi, il giorno dopo la partita con la squadra balcanica ha utilizzato i suoi social per postare un messaggio di scuse, chiarendo il punto: “Non sono razzista. Ho amici in quasi tutti i paesi e sostengo la diversità. Chi mi conosce lo sa“.