Gaetano Castrovilli riflette: Firenze ancora nel suo destino?

Gaetano Castrovilli e la tribolata Firenze: dovrà diventare un leader necessariamente e prendere in mano la squadra viola.

L’estate della Fiorentina è peggio della primavera. Tra cambi di panchina, addii e nuove intenzioni, sicuramente non è il momento migliore della storia gigliata. Che in Nazionale, comunque, è riuscita ad avere un suo rappresentante, seppur all’ultimo minuto.

L’arrivo a Coverciano di Gaetano Castrovilli è stato quasi come un buon auspicio, gli infortuni di Stefano Sensi (sostituito da Matteo Pessina) prima e Lorenzo Pellegrini soprattutto poi hanno portato il ragazzo viola nei ventisei ufficiali di Roberto Mancini. Proprio nella stagione di assestamento, perché sicuramente il numero 10 della Fiorentina, per paradossale che sia, aveva fatto meglio proprio nella stagione dell’esordio in Serie A.

Una prima stagione vissuta da protagonista inatteso, roba che i giocatori di fantacalcio ricorderanno per un pezzo: preso a un “fanta milione”, divenne un beniamino per gli assist più che per i gol. Lo score fu di 33 presenze e 3 gol, assolutamente importante per un ragazzo che stava prendendo le misure alla categoria.

2Facendolo diventare così subito un big con tante attese e la maglia numero 10 di Giancarlo Antognoni, come ad assegnare un leader del futuro. Che, però, si è perso nell’imbottigliamento generale e nel balletto di tecnici tra Beppe Iachini (andata e ritorno) e in mezzo Cesare Prandelli.

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La luce da ritrovare

Castrovilli in azione - Getty Images
Gaetano Castrovilli in azione, cinque gol nell’ultimo campionato – Getty Images

Quella di Gaetano Castrovilli è una storia tutta in divenire. Anche per riscattare la stagione appena conclusa: a guardare i freddi numeri sarebbe anche migliore della prima. 34 sono state le presenze in Serie A, cinque le marcature, ma spesso le statistiche si guardano giusto per avere una completezza.

E questa completezza, nel caso specifico, non è sufficiente, perché le prestazioni del numero 10 non sono state all’altezza. O almeno non è stato il trascinatore della Fiorentina, come molti si aspettavano. Quasi intimidito, senza forzare la giocata, stando sulle sue: per un periodo era proprio sparito dai radar. Così come era scomparso dai pensieri di Roberto Mancini e ritrovato poi, per assenze di alternative, proprio a stagione finita, come una sorta di premio alla costanza. I pochi minuti contro il Galles un ulteriore incentivo.

Perché sicuramente bisognerà dimostrare di valere la Nazionale, anche e soprattutto prendendo in mano il nuovo corso dei viola. Dimostrandosi così quel leader del centrocampo che tutti attendono: da queste parti fallì anche Socrates, dunque le attese sono spesso molto alte.

La necessità, semmai, è di affiancargli qualche calciatore maggiormente più funzionale, perché Gaetano Castrovilli non può limitarsi ai compiti di copertura, quanto aggredire con decisione l’area avversaria. Vedremo prossimamente, di certo il classe 1997 rimarrà alla Fiorentina e dovrà dimostrare di essere un calciatore completo, e non un fuoco di paglia da una stagione. Il talento c’è, bisognerà affinarlo e renderlo più continuo.

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