Gigio Donnarumma e il self control degli europei: sembra non mostrare problemi il portiere nonostante una fase di mercato che lo vede super protagonista.
La calma è la virtù dei forti, Gigio Donnarumma ne è l’esempio agli europei. Perché il portiere della nostra Nazionale non risente minimamente della pressione che scaturisce dal mercato. L’addio al Milan è stato consumato senza troppi drammi, se togliamo da parte tutte le reazioni dei tifosi. La dirigenza rossonera se n’è fatta una ragione giocoforza, tanto da aver comprato in tempo Maignan per quindici milioni dal Lille campione di Francia.
Gigio Donnarumma e Mino Raiola, invece, hanno virato direttamente sulla Francia. Direzione Paris Saint Germain, contratto pluriennale da una decina di milioni a stagione, maglia da titolare e obiettivo Champions League da perseguire insieme a Marco Verratti e compagni.
In tutto ciò c’è anche una competizione importante, gli europei a fare da filo e da tramite per le ambizioni del portiere. Che si è dimostrato, innanzitutto, solido a difendere la porta dell’Italia, tanto da poter vivere anche in relax l’ansia della gara. Così come quella scaturita dal mercato, perché non era sicuramente facile gestire la prima importante competizione in campo abbinata al rischio e alle incertezze del futuro calcistico. Il self control di Gigio Donnarumma è probabilmente un aspetto sottovalutato.
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La calma di un leader
È proprio Gigio Donnarumma il leader silenzioso di questa edizione europea, nonostante la giovane età. Il classe 1999 ormai si può considerare un veterano perché in campo porta con sé ben sei campionati giocati da titolare con il Milan, roba sicuramente che fa massa e curriculum.
Rimanendo nella Milano rossonera, con ogni probabilità, avrebbe cominciato ad abbattere ogni record, in Serie A con una tale continuità non ci sarebbero stati avversari. La scelta di proseguire il suo cammino calcistico, dopo gli europei, in Francia è dovuta oltre alle motivazioni economiche anche alla voglia di misurarsi, costantemente, con dei campioni.
Se al Milan trovava in allenamento Zlatan Ibrahimovic, al Paris Saint Germain avrà davanti gente come Mbappè e Neymar, il meglio che si possa ottenere lì davanti. E vedremo, poi, il percorso del portiere e se, in effetti, la tappa parigina porterà beneficio nelle sue prestazioni future in Nazionale, soprattutto in ottica Qatar 2022.
Per il momento, gli europei tengono con i piedi per terra il portiere. Che nelle prime gare a Roma è stato un assoluto spettatore. Contro la Turchia avrà toccato qualche pallone, contro la Svizzera ha fatto addirittura meno. Si è goduto il clima degli spalti, un Olimpico festante dopo tanto tempo.
Il calore italiano è ciò che porterà in valigia, perché la tifoseria del Paris Saint Germain non è di quelle proprio affettuose con i calciatori stranieri.