Continua il caos attorno al passaggio societario della Salernitana: secondo i criteri del ripescaggio in Serie A, questi club possono ancora sperare.
Passo indietro da parte della Figc. Il trust presentato da Lotito per la cessione definitiva della Salernitana è stato bocciato. La Federazione ha dato mandato a chi di dovere di risolvere una situazione intricata e spinosa fino a sabato 3 luglio alle ore 20. Non dovesse essere trovata una soluzione, con tutta probabilità la Salernitana non potrà partecipare al terzo campionato di Serie A della sua storia. Nonostante abbia ampiamente meritato sul campo questa promozione.
In qualità di club interessati si sono già mossi attravrerso il percorso normativo più corretto il Benevento, retrocesso in Serie B nel corso dell’ultimo campionato, e il Monza. Il club di Berluscono è infatti arrivato terzo nel campionato cadetto concluso da poche settimane. Ma quale squadra avrebbe effettivamente il diritto di prendere il posto della Salernitana qualora il club granata non riuscisse davvero ad arrivare a una cessione e a un’iscrizione entro i termini?
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Criteri ripescaggio in Serie A: cosa può succedere
Ovviamente per decidere chi avrà effettivamente il diritto di salire o risalire in Serie A bisogna fare appello alle regole vigenti. In queste situazioni a dettare legge è il comma 5 dell’articolo 49 delle NOIF. Secondo questo articolo, in caso di vacanza di organico nei campionati professionistici rispetto al numero di ogni lega, si attuerà una procedura di riammissione delle migliori classificate tra le società retrocesse dalla Lega. In questo caso quindi si ripescherebbe il Benevento, essendo arrivata 18esima nell’ultimo campionato davanti a Crotone e Parma.
C’è però anche un altro aspetto da tenere conto. Secondo l’articolo 39 comma 6 delle NOIF, nel caso in cui non dovesse esserci una squadra da poter ammettere secondo i precedenti criteri, verrebbero valutate le squadre che hanno mancato la promozione in Serie A. In questo caso dunque ci sarebbe un ventaglio maggiore di candidate.
I criteri prenderebbero in considerazione: la classifica finale dell’ultimo campionato, con un valore del 50%, con un punteggio maggiorato per la società sconfitta nella finale playoff (quindi il Cittadella), la tradizione sportiva della città, relativa a partecipaizoni e successi (con un valore del 25%) e il numero medio di spettatori allo stadio (con un valore del 25%).