L’Ancona è tornata in Serie C con il titolo del Matelica: nella prossima stagione la squadra avrà due nomi.
Una piccola rivoluzione calcistica attraversa le Marche. È tornata l’Ancona in Serie C, ma non proprio per meriti prettamente sportivi.
La squadra dorica aveva lasciato i suoi sostenitori nell’ansia la prima domenica di giugno, quando ai playoff di eccellenza perse addirittura in casa contro il Montefano per 1-0. Contestazioni e delusioni si sono alternate, finché non si è verificata l’opzione poi concretizzata: l’Ancona, infatti, sarà allenata da Gianluca Colavitto e prenderà il mister ma soprattutto il titolo del Matelica, squadra rivelazione del torneo di Serie C, girone B.
La soluzione, quindi, sarà che la squadra avrà due nomi per il prossimo torneo 2021-2022 di Serie C, mentre dalla stagione 2022-23 diventerà a tutti gli effetti come Ancona.
Una soluzione che ha fatto storcere il naso sia ai tifosi storici dell’Ancona, nonché ai pochi ma appassionati del Matelica. Quelli dell’Ancona, ormai, vivono da anni nell’angoscia sportiva, i fallimenti si sono susseguiti e trovare questa soluzione non è proprio l’ideale per chi vuole le vittorie sul campo.
Dall’altra parte l’indignazione dei tifosi del Matelica si è registrata ampiamente: piccoli ma agguerriti, i tifosi ormai vedono il loro sogno andare in frantumi, dopo uno storico campionato di Serie C giocato da neopromossa con una salvezza ampiamente meritata. Per altro tutto ciò avviene proprio nell’anno del centenario.
POTREBBE ANCHE INTERESSARTI >>> Piazze agitate in terza serie
Cercasi tranquillità per il futuro
La soluzione ha fatto sicuramente scalpore, ma nei nastri di partenza torna una piazza comunque importante del calcio italiano. Che ha avuto vari scossoni, qualche partecipazione in Serie A e addirittura una finale di Coppa Italia.
Arrivò per la prima volta nella massima serie nella stagione 1992-93. Non fu una grande annata, ma inaugurando il suo nuovo stadio batté l’Inter per 3-0. La squadra allenata da Vincenzo Guerini retrocesse subito, ma l’anno successivo arrivò a sorpresa in finale di Coppa Italia. Quello però fu un sogno solo sfiorato, la Sampdoria di Roberto Mancini conquistò il torneo facendo razzia dei sogni marchigiani.
Dopo anni di Serie B e Serie C, l’Ancona si ripropose al grande calcio con Gigi Simoni che, con una squadra di grande esperienza, raggiunse la promozione. Andando in Serie A, la squadra dorica divenne il bersaglio della sfortuna ma anche dell’ilarità del calcio italiano.
Carlo Mazzone rifiutò l’incarico dopo le pressioni provenienti da Ascoli, il suo vice Leonardo Menichini accettò l’incarico e fu esonerato. Subentrò Nedo Sonetti e poi Giovanni Galeone, che vinse la sua prima gara di campionato solamente ad aprile. Fu la squadra peggiore vista nel torneo di Serie A, probabilmente. Si alternarono tantissimi giocatori, uno su tutti Mario Jardel lontano parente di quello ammirato al Porto. Fu un presagio nefasto, poi ci furono fallimenti, altre risalite e altre delusioni. E ora una nuova opportunità in Serie C.