Francia-Italia il 2 luglio 2000 fu un dolore sportivo difficilmente dimenticabile. Nonostante, sei anni dopo, ci sia stato il grande riscatto in Germania.
Il 2 luglio del 2000 è una data che rimarrà impressa nella storia del calcio in Italia e anche in Francia. La finale degli europei, a distanza di ventun anni, è ancora ricordata con grande rammarico, perché la Nazionale di Dino Zoff sfiorò veramente un trionfo per pochi attimi.
Questione di centimetri, di gol mancati e poi subiti, nonché di fortuna, che gira le spalle proprio sul più bello. La storia dell’Italia a quegli europei ha comunque un suo punto forte nelle semifinali, affrontando l’Olanda. Subendo, probabilmente, la partita più sofferta di sempre per i tifosi italiani, costretti a guardare una squadra in balia dei tulipani. Che sbagliarono due calci di rigore nei tempi regolamentari, non seppero sfruttare il vantaggio numerico e poi nella lotteria dei rigori divennero fragili.
Lì ci fu il punto più alto della parabola di Francesco Toldo, il cucchiaio di Totti e la convinzione che l’avremmo sfangata anche in finale, nonostante l’avanzata della Francia fresca campione del mondo. Un’impressione generica che forse non fece bene, anche se per come andò la gara il rimpianto è solo di non aver gestito gli ultimi minuti, quelli decisivi.
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La finale di Rotterdam portò l’Italia ad affrontare i neocampioni mondiali. La partita iniziò con un sostanziale equilibrio, le squadre si studiarono per tutto il primo tempo. L’Italia scese in campo anche molto abbottonata con Toldo in porta, Iuliano, Nesta e Cannavaro centrali, Maldini e Pessotto sulle fasce, Albertini, Di Biagio e Fiore a centrocampo, Totti a supporto di Del Vecchio. Il gol arrivò sull’intuizione del fantasista romanista, che smarcò di tacco Pessotto, abile a crossare direttamente sul piede di Delvecchio, una zampata letale per Barthes.
Sembrava tutto fatto, l’ingresso di Del Piero aveva aperto le praterie ma lo juventino sbagliò due facili gol in contropiede. Non l’avesse mai fatto, soprattutto negli ultimi minuti.
Mancava pochissimo alla fine, gli italiani già si stavano preparando per andare in piazza, molti avevano già acceso il motore di scooter e auto. Rilancio di Barthes, spizzata di testa, Wiltord prende il tempo a Cannavaro, diagonale e Toldo può solo sfiorare: Francia 1 – Italia 1, l’inizio del dramma.
I supplementari furono un supplizio, infatti il gol di David Trezeguet era nell’aria. Il bomber era già stato acquistato dalla Juventus, esultò davanti ai suoi nuovi compagni. Era il golden gol, la regola che premiò sempre la Francia come al Mondiale, e mai l’Italia (due anni dopo contro la Corea).
Fu il trionfo mancato, quello che brucia di più. Euro 2000 portò il codazzo di polemiche, Zoff poi si dimise, arrivò Trapattoni e la Nazionale proseguì il suo cammino.