I calciatori con la laurea aumentano, un segnale incoraggiante soprattutto per il futuro post calcistico di molti attuali protagonisti.
L’evoluzione del mondo ha portato effetti e benefici anche nel mondo del calcio. Se da una parte ci sono talenti precoci strappati alle loro famiglie fin troppo presto, dall’altra c’è la pressione delle società anche per far crescere il grado culturale dei loro tesserati. Non è un caso che i calciatori devono imparare subito una nuova lingua, sapersi districare nelle conferenze stampa nonché usare un grado consono alla comunicazione efficace. In particolar modo emerge il fenomeno dei calciatori con la laurea, a seguire nettamente un trend nazionale.
Non siamo ancora ai livelli dei paesi scandinavi (sigh…), ma pian pianino anche in Italia i calciatori con la laurea scendono in campo e dimostrano di avere anche una marcia in più. Se si sono evoluti un po’ tutti i settori, è un bene per tutti, così come anche nel mondo dei miliardi calcistici avere un pezzo di carta in più serve sicuramente.
I calciatori con la laurea hanno una maggior cultura sportiva, sanno essere più mediatori in campo e trovano anche un modo per mantenere i loro passatempi extra palloni. L’unica cosa che non si riesce a fare è di migliorare magari le qualità tecniche: lì servirebbe una maggior… università della strada
Gli avvocati e gli apripista
In principio furono pochissimi i calciatori con la laurea. Magari con una coscienza civile, ma gli studi universitari erano spesso roba per pochi eletti. Ci voleva molta passione, oltre al tempo libero, cosa che qualche generazione precedente poteva non sempre avere.
Con l’avanzare dei corsi on line, i calciatori ne approfittano soprattutto dall’età post adolescenziali. Non è un caso che tre dei convocati di Roberto Mancini siano impegnati negli studi. Matteo Pessina è uno studente della Liuss, Giacomo Raspadori e Alex Meret sono iscritti a Scienze motorie.
Giorgio Chiellini, invece, ha addirittura una laurea magistrale in Economia, insieme a Claudio Marchisio sta investendo in progetti extra calcistici anche di un certo livello.
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Molti sono appassionati di Giurisprudenza, il primo fu Fabio Pecchia a laurearsi in tale ramo, Guglielmo Stendardo, invece, addirittura fu messo fuori rosa per poter dare un esame importante.
Anche nel ramo medico ci sono alcuni casi. Dal leggendario Lamberto Boranga, a Giovanni Sulcis e Domenico Volpati, che hanno indossato il camice dopo le avventure in Serie A. Il sardo ci giocò poco ma segnò contro la Juventus, lo scaligero fu uno egli eroi dello scudetto del 1985.
Tra i calciatori con il titolo, guardando al passato, il più famoso è stato Socrates. Dottore di poche parole, cultore della Democrazia Corinthiana. Ne fecero una meravigliosa parodia, negli anni Ottanta, con il dottore che operò Oronzo Canà.