Quali sono i tempi di recupero e la riabilitazione per i calciatori alle prese con la rottura del tendine d’Achille.
L’Italia ha sconfitto il Belgio ai quarti di finale di Euro 2020. Una gioia incredibile che ha regalato all’intero paese una serata di grande felicità, con caroselli sparsi in tutte le grandi città. Ma nell’euforia collettiva non è mancato un neo importante che ha reso più amaro il trionfo: l’infortunio grave di quello che probabilmente è stato l’uomo simbolo di questo Europeo, almeno fin qui, ossia Leonardo Spinazzola.
Negli ultimi minuti dell’incredibile match con i Diavoli Rossi il terzino sinistro della Roma si è fermato all’improvviso dopo uno scatto. Subito è parso chiaro che il suo problema fisico potesse essere di una certa entità. Gli esami del giorno dopo hanno evidenziato una lesione del tendine d’Achille. Un crac che dovrebbe costargli circa 4 mesi di stop. Una vera sfortuna per il calciatore ex Atalanta e Juventus, che stava vivendo il momento migliore della sua carriera.
Ma quali sono adesso le sue prospettive per il futuro? Potrà tornare quello ammirato in questi Europei? La risposta ce la fornisce uno studio relativo alla rottura del tendine d’Achille negli sportivi, calciatori compresi, un infortunio tanto comune quanto delicato.
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Rottura tendine d’Achille e calciatori: cosa bisogna sapere
Per chi pratica sport, le lesioni del tendine d’Achille, comprese le rotture, sono molto frequenti: dal calcio al tennis, dal basket al football, sono tantissimi gli atleti che hanno dovuto affrontare problemi gravi al tendine che porta il nome del celebre eroe omerico.
La buona notizia per i calciatori professionisti è che nella gran parte dei casi, secondo un recente studio pubblicato su Fisiobrain.com, il ritorno all’attività agonistica avviene senza problemi. Nelle leghe professionistiche principali, la percentuale di calciatori tornati sul terreno di gioco è del 94,9%.
Ma quali sono i tempi di recupero per un problema di questo tipo? Ovviamente dipende dalla gravità della lesione. Nel caso di Spinazzola si parla di circa quattro mesi, ma per i calciatori in generale il tempo medio per tornare agli allenamenti è stimato tra quasi 2 mesi a massimo 6 mesi e mezzo. Per quanto riguarda il ritorno alle competizioni il recupero totale dopo la rottura è stimato però sui 9 o 10 mesi. Per fortuna l’entità dell’infortunio del terzino giallorosso dovrebbe essere meno grave rispetto alla rottura completa.
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Discorso differente invece per quanto riguarda le prospettive di carriera dopo un crac così importante. I calciatori professionisti tornati a giocare dopo la rottura del tendine d’Achille hanno giocato in media meno partite rispetto ai colleghi. In particolare i calciatori hanno partecipato all’82,1% delle partite nella prima stagione completa post infortunio, e al 78,1% nella seconda stagione post infortunio, con un minutaggio totale che si abbassa quasi del 30% rispetto a quello medio che ha preceduto il ko. In altre parole, il recupero può avvenire, e anche su buoni livelli, ma c’è il rischio di doversi accontentare di una carriera meno lunga.