In una vecchia intervista, Jorginho spiegò a Marco Tardelli come avrebbe giocato l’Italia ad EURO 2020: la lucida analisi del centrocampista della Nazionale.
L’Italia sta sorprendendo tutti ad EURO 2020 e gran parte dei meriti vanno dati al centrocampo, in particolare a Jorginho. Il regista Azzurro sta disputando un torneo da protagonista. Ha una precisione di passaggi del 95%, su cinque partite giocate. Numeri straordinari per uno dei migliori giocatori d’Europa nel suo ruolo e non a caso è diventato campione in Champions League con il Chelsea.
Arrivati alla semifinale, il centrocampista italo-brasiliano è il quarto per numeri di passaggi completati. Meglio di lui i suoi prossimi tre avversari: Laporte, Pau Torres e Jordi Alba. Ma c’è un altro dato statistico che impressiona. Il numero 8 della Nazionale è anche il terzo giocatore per chilometri percorsi: 57.7 km, poco dietro a Soucek e Pedri.
Jorginho ha compiti ben preciso in questa Italia ad EURO 2020: comandare il centrocampo, servire i compagni o liberare spazi a questi, in caso di forte marcatura. Indicazioni che già da tempo Mancini ha chiesto al suo leader, addirittura ben 3 anni fa. E c’è una vecchia intervista post-partita, in cui l’ex regista del Napoli spiegò a Tardelli il suo ruolo all’interno del centrocampo della Nazionale, anticipando di fatto tutto ciò che sta facendo ora.
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Jorginho a Tardelli: “Se mi marcano, libero spazio e dico ai compagni cosa fare”
Alla prima giornata della prima edizione della Nations League, l’Italia affrontò la Polonia. Era il 7 settembre del 2018 e la Nazionale terminò la gara in pareggio 1-1, grazie al rigore segnato a Jorginho. Proprio questo, fu beccato a fine partita da Marco Tardelli negli studi di Rai Sport per la prestazione non esaltante. L’ex Campione del Mondo chiese spiegazioni sul suo mancato coinvolgimento nelle azioni e nelle manovre della squadra, dimenticando però che il centrocampista fosse costantemente marcato a uomo dal suo ex compagno del Napoli Piotr Zielinski.
Jorginho – un po’ seccato dalla domanda – è riuscito a spiegare con lucidità il suo compito, le richieste di Mancini e tutto ciò che dovrebbe fare un regista quando si trova in difficoltà: “Sono stato marcato tutto il tempo da Piotr. Quello che ho cercato di fare è lasciare spazio ai miei compagni, muovendomi. Se vado vicino al portatore di palla e porto un uomo, gli creo difficoltà“. Poi ha aggiunto un particolare molto interessante ed è ciò che si vede spesso fare a Jorginho ad EURO 2020: “Se non ho la palla, io indico ai miei compagni di squadra cosa devono fare. Se ho un uomo addosso, non posso prendere la palla e andare a fare chissà che. Devo lasciare spazi liberi, non posso essere egoista“.