Ralf Rangnik è entrato nel Lokomotiv Mosca, ma con un ruolo nuovo e innovativo: cosa farà l’ex allenatore tedesco.
Non è mai troppo tardi per cambiare vita e mestiere. Lo sa bene il Ralf Rangnik. L’allenatore, pardon, ex allenatore tedesco ha scelto di inventarsi un nuovo lavoro. Classe 1958, il professore ha voluto mettere a frutto le conoscenze non solo tecniche, ma anche dirigenziali, messe in campo nel corso di una carriera lunga e importante, che lo ha visto lavorare spesso non solo sul terreno di gioco, ma anche dietro una scrivania.
Se in Italia Ralf è ricordato infatti soprattutto per l’essere stato accostato a tantissimi club, Fiorentina, Juventus, Inter, e in particolare il Milan, che sembrava averlo scelto prima di dare fiducia a Pioli, in Germania è una sorta di ‘santone’. La sua storia è quella di un allenatore-dirigente di grande carisma e idee illuminanti, in grado di influenzare il contesto che lo circonda, creando dei modelli di business societari a lungo raggio.
Basta guardare la sua carriera: ha portato l’Ulm in Bundesliga, ha dato vita al progetto Red Bull come direttore sportivo dei primi due club della multiproprietà legata alla bevanda energetica, il Salisburgo e il Lipsia, diventando poi responsabile dello sviluppo calcistico di un gruppo che possiede sei club in tutto il mondo.
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Non poteva e non può essere considerato un normale allenatore, e anche per questo ha scelto di crearsi un nuovo lavoro. In un’intervista al quotidiano Suddeutsche Zeitung ha infatti annunciato di aver creato un’agenzia di consulenza per società di calcio, allenatori e giocatori. D’ora in poi sarà una sorta di guru. Ma cosa farà in concreto?
La nuova società di consulenza di Rangnick ha già un cliente importante: la Lokomotiv Mosca. Ma in cosa consisterà la collaborazione tra l’ex allenatore e il club russo? Lo ha spiegato nel corso della suddetta intervista lo stesso Ralf. Con un team di professionisti, il suo compito sarà quello di creare contenuti per tutte le figure del mondo del calcio, con l’obiettivo di ricostruire società dalla base, curando l’aspetto legato agli allenatori, ai dirigenti sportivi e anche ai giocatori attraverso formazione e sviluppo di competenze.
Per il professore c’è ancora spazio nel calcio per aggiornare tutte le singole professioni, per far crescere organicamente professionisti e club, individuando problemi e creando modelli di lavoro che si adattano ai contesti. In altre parole, farà quello che ha già fatto nelle sue esperienze di club, come all’Hoffenheim e al Lipsia, ma lo farà adesso da libero professionista, senza legami fissi, aiutando chiunque avrà bisogno del suo intervento. Avrà successo anche in questa nuova veste?
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Lo scopriremo solo con il tempo, ma quel che è certo è che per ora Ralf si vede solo in questa nuova veste, convinto che questo suo progetto possa restituire qualcosa a questo sport, specialmente in un momento di così grandi difficoltà finanziarie. Ma nell’intervista lascia comunque un piccolo spiraglio per un futuro ritorno in panchina. Solo però a una condizione: “Ci vorrà un’offerta davvero speciale per convincermi“.