Tutto quello che non sai su Sergio Busquets: dalla moglie Elena Galera alla passione per le auto.
Il meno spagnolo dei grandi centrocampisti spagnoli dell’epoca d’oro della Roja. Sergio Busquets Burgos è stato un perno della Spagna e del Barcellona negli ultimi dieci anni. Figlio d’arte, è nato a Sabadell il 16 luglio 1988, è cresciuto a pane e calcio, merito del padre Carles, che aveva vestito la maglia blaugrana come secondo portiere, senza mai raggiungere il successo sperato.
Successo che però aveva trasformato in obiettivo per il futuro del figlio. E mai scommessa fu più azzeccata. Soprannominato Busi, il talento catalano è riuscito nell’impresa di diventare un big tra big molto più calcisticamente dotati di lui. Riuscire a prendere il proprio posto in un centrocampo con fenomeni come Xavi e Iniesta non è stato semplice. Ma Sergio è uno di quei giocatori che quando c’è non si vede, mmentre quando manca lo fa terribilmente. Un metronomo utilissimo per migliorare le prestazioni degli altri. Una sorta di basso nella rock band azulgrana e spagnola degli anni scorsi.
Il suo segreto? Una vita sentimentale tranquilla e poche ma importanti passioni, come quella per le auto. Non a caso, è stato negli anni passati anche in pista in alcuni eventi Audi, uno degli sponsor del Barcellona.
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Sergio Busquets: chi è la moglie Elena Galera
Dal 2014 nella vita di Busquets c’è una sola grande passione in grado si superare quella per le auto. Il riferimento è ovviamente all’amore per la sua Elena Galera. Madre di Enzo e Levi, i figli di Sergio, condivide con il marito tantissimi momenti di gioia quotidiana. Entrambi amano gli animali, specialmente i cani, e la donna non smette mai di mostrarli ai propri fan sui social.
Modella è influencer, Elena ama lo sport e pratica la boxe per tenersi in forma. Ma ciò che preferisce è viaggiare insieme alla sua famiglia, vedere posti nuovi e condividere tante emozioni con il suo amato Sergio.
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Insomma, il segreto del successo di Busquets è anche in questo rapporto solidissimo, che gli ha permesso di rimanere in forma e di superare anche i momenti più difficili, ad esempio quando ha scoperto di avere il Covid a pochi giorni dall’inizio di Euro 2020. Una malattia superata in tempi record, al punto da diventare presto ancora una volta un perno della Nazionale di Luis Enrique. E pensare che per qualcuno non avrebbe potuto nemmeno fare panchina al Bologna… Una frase cult, quest’ultima, rimasta negli annali del commento calcistico. Anche questo è Sergio: un campione, ma non per tutti.