Le figurine della Coca Cola legate agli europei sono un piccolo mistero per i collezionisti. Forse non a caso manca Cristiano Ronaldo.
L’album delle figurine legato agli europei ha una novità nelle sue ultime pagine. Ovvero, una serie di figurine che la Coca Cola ha dedicato a quattordici calciatori protagonisti a loro modo.
Queste star della Coca Cola praticamente racchiudono l’amore del calcio, attraverso le differenze che possiamo notare nella vita di tutti i giorni, da integrare e rendere nostre per un ulteriore arricchimento culturale.
Una collezione particolare, le speciali figurine da incollare sull’album degli europei si trovano sotto l’etichetta delle bottiglie di Coca Cola in Pet. Dunque, praticamente i collezionisti cercano nei supermercati queste speciali edizioni per completare l’album.
Non è la prima volta che la concessionaria delle figurine Panini abbina delle iniziative con marchi puramente commerciali, ma per la prima volta delle stickers si trovano sul retro delle Coca Cola.
In particolar modo, non ci sono proprio le star da vetrina ma quelli con storie particolari. Guardando al lato dell’integrazione, possono così capitare calciatori che magari sono ancora in rampa di lancio, o altri che sono idoli ma solo delle loro nazionali.
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La Coca Cola è diventata “famosa” agli europei per essere stata… spostata da Cristiano Ronaldo durante una conferenza stampa. Con un crollo e una grande risalita in Borsa, nei giorni successivi.
Ciò che si può notare, anche negli album di chi ha completato la raccolta, è che non ci sta proprio il campione portoghese sul finire della collezione. Oltre ad avere la figurina doppia, abbinato a Joao Felix, e quella classica in posa, non è presente nella speciale raccolta della Coca Cola.
Sarà stato forse uno smacco particolare? Chissà, ma di certo non corre ora buon sangue tra il campione e la ditta americana.
La raccolta di quattordici figurine speciali comprende chi parla cinque lingue, come nel caso di Matteo Kovacic. Ma anche chi come calciatore kosovaro sta scrivendo la storia della Svizzera (Xherdan Shaqiri), oppure chi è nato in Italia, da padre brasiliano… e lotta per la Spagna come Thiago Alcantara.
C’è anche il nostro Andrea Belotti che è stato abbinato insieme a Robert Lewandowski, come i bomber che hanno degli idoli stranieri.
Fa la sua comparsata il russo Denis Cheryshev, come altro elemento poliglotta e abile con lo spagnolo, nonché Nikulas Sule, avendo un cognome di origine straniera – e non tedesco – per un linguaggio del calcio universale.
Tra i portieri, curiosa la storia di Peter Gulacsi che fa del bene concretamente, con opere di beneficenza destinate negli ospedali. Così come hanno un pensiero per i meno fortunati il collega David De Gea, Virgin Van Dijk (assente però da Euro 2020) e David Alaba.