Gli stadi green devono esser la via del futuro per molte società. Investire in energie rinnovabili potrebbe fare la differenza anche nel mondo del calcio.
Se parliamo di eco sostenibilità, anche gli stadi devono recitare la loro parte. In particolare quando si parla del green, non intendendo il manto erboso da tenere bello caldo, quanto sulla opportunità di risparmiare e di fare del bene all’ambiente.
Un discorso che ancora deve entrare nei meccanismi italiani, perché le novità belle sono sempre un po’ dure da assimilare. In effetti, guardando gli stadi nostrani, ci sarebbe bisogno di una grande rivoluzione culturale. Perché un conto è guardare quei tre o quattro impianti perfetti della Serie A (sugli altri sorvoliamo), un altro è guardare gli stadi in periferia.
Si passa da un lusso allo sconforto, perché gli sprechi sono davvero imbarazzanti. Dalle amministrazioni comunali che lasciano i campi totalmente in balia del degrado, a quegli stadi diventati isole ecologiche inconsapevolmente. Altre strutture invece sono collocate in balia dei monti, senza vie d’accesso o quasi, oppure per fare una doccia bisogna spesso invocare le altre sfere celesti e dare due colpi al boiler.
Chi ha frequentato una struttura di paese, sa che la necessità degli stadi green è praticamente impellente.
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Il futuro a portata di meno
Così, in materia di stadi green, è importante quanto fatto allo stadio comunale di Chiavari. L’Entella, che nella prossima stagione disputerà il campionato di Serie C dopo l’ultimo posto in cadetteria, ha avuto una lungimiranza importante. facendo diventare, grazie alla partnership rodata con il suo main sponsor, lo stadio di Chiavari green ed efficiente per tutte le esigenze moderne.
Sarà uno stadio con il 100% di energie rinnovabili, a impatto zero quindi sul fronte dell’energia elettrica, che coinvolgerà anche tutti gli aspetti extra campo, ovvero spogliatoi, uffici e quant’altro nei dintorni.
Un plauso quindi all’Entella che ha capito la necessità di avere stadi green, risparmiando sulle bollette e diventando così un esempio anche per gli altri.
Da vedere se nelle prossime settimane anche tutti i proprietari degli stadi privati si accoderanno a questa iniziativa, che potrebbe davvero cambiare in meglio il mondo del calcio.
Perché soprattutto in questo grave momento economico, anche guardare e salvaguardare l’ambiente può essere, senza dubbio, un passo importante da compiere.
Non è un caso che già in Inghilterra la situazione degli stadi green è in itinere, proprio per l’importanza delle fonti rinnovabili e con la capacità di saper sfruttare ogni singolo aspetto sociale. Perché lo stadio non è più solo il teatro domenicale dello sport, quanto una fonte di attività da sfruttare tutti i giorni. Con un po’ di lungimiranza e di programmazione, anche da far durare il più a lungo possibile.