Scoppia l’allarme Covid a Coverciano: quattro giornalisti Rai sono positivi. A rischio anche i giocatori dell’Italia?
Il 9 luglio 2021 è scoppiato un nuovo allarme Covid in Italia, in particolare a Coverciano. Tre giornalisti Rai sono risultati positivi dopo i continui viaggi a Londra, con la variante Delta che ha messo fuorigioco anche la voce della Nazionale sulla tv di Stato, Alberto Rimedio. La preoccupazione è molta sia nell’azienda che all’interno della Federazione italiana giuoco calcio, dal momento che i giornalisti hanno condiviso diversi momenti con i membri della squadra. Per questo molti si chiedono se esista un rischio contagio per i giocatori?
La paura c’è, inutile nasconderlo. Da settimane infatti Londra è messa in ginocchio da un costante aumento dei casi di contagio da Covid a causa propria della nuova micidiale variante, molto più contagiosa rispetto alle altre. Fortunatamente Oltremanica l’emergenza non è gravissima. La percentuale di vaccinati in Gran Bretagna è infatti molto alta, e questo comporta un basso tasso di decessi e ricoveri nonostante l’alto numero di contagi.
Ma nel resto d’Europa la situazione è diversa e un’esplosione di focolai Delta potrebbe causare una nuova ricaduta nei lockdown e nelle misure più stringenti della pandemia. Per questo a Coverciano dopo la notizia del contagio dei giornalisti Rai si è scelto di rendere più severe le misure di sicurezza. Anche se tutto sommato ci sono diverse ragioni per poter stare tranquilli…
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Allarme Covid a Coverciano: i giocatori non sono a rischio
Il Covid fa paura, ma i calciatori dell’Italia possono stare tranquilli. Difficilmente qualcuno del gruppo che ha portato la nostra Nazionale in finale mancherà a causa del Covid all’appuntamento dell’11 luglio a Wembley. Questo per diversi motivi.
In primis, fonti da Coverciano fanno sapere che gli Azzurri non hanno quotidianamente contatti con i media. Le interviste si fanno con le consuete precauzioni, e quando non ci sono incontri con la stampa i calciatori e lo staff rimangono tra loro, senza contatti con l’esterno.
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Inoltre, rispetto al 31 marzo, quando si creò un vero e proprio focolaio in Nazionale, con tanto di ricovero per Daniele De Rossi, stavolta i calciatori sono stati tutti vaccinati e immunizzati completamente e quindi il rischio di contagio anche con la nuova variante è molto molto bassa.