L’arte dei calciatori è spesso quella vista dietro le quinte. C’è una correlazione tra artisti e sportivi, soprattutto se si appassionano di opere o addirittura le realizzano.
Il rapporto tra l’arte e il calcio è quasi nascosto, come fosse un qualcosa da tenere segreto. Era un po’ un argomento top secret negli anni Ottanta, c’erano allenatori e calciatori che frequentavano i saloni e i musei quasi di nascosto. Guai a svelare questa forte passione per l’arte, c’era il rischio di non essere compresi in un ambiente che di cultura, comunque, ne mostrava ben poca.
Calciatori in incognito, così, diventavano appassionati d’arte, valutando tutto il bello lasciato in questo mondo. Viaggi in America arricchivano praticamente la mente di qualche atleta, che spesso lasciava la comitiva dei bagordi per un giro dei musei. Un elemento isolato, come avviene nella vita di tutti i giorni, non è un caso che siano più frequentate le discoteche rispetto alle pinacoteche.
Il calcio, però, ha molti aspetti in comune con l’arte. Ci sono calciatori che disegnano… con i piedi. E fanno traiettorie importanti: crediamo che Roberto Baggio sia un artista a suo modo. Nonché Alessandro Del Piero era per tutti Pinturicchio (per un periodo fu anche Godot), ma il suo tiro a giro fece scuola.
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Appassionati e cultori della materia
Gli allenatori, più dei calciatori, maturano un gusto più raffinato per l’arte. Roy Hodgson sorprese perché era un appassionato dell’arte figurativa di Dennis Hopper, il tecnico inglese era spesso in viaggio per seguirne le evoluzioni.
Tra i collezionisti abbiamo Fabio Capello, ma anche Roberto Bettega e Oscar Damiani, sicuramente capaci di saper valutare un quadro importante rispetto a una crosta.
I calciatori, invece, viaggiano un po’ sull’onda emotiva. Gonzalo Higuain era legato moltissimo alla madre, che nella vita faceva la pittrice e sicuramente le tele più preziose in casa sono le sue. Anche Robin Van Persie proviene da una famiglia di artisti, il padre continua a impressionare con le sue sculture.
C’è anche chi dipinge. E tra i calciatori l’arte è diventata un po’ un modo per togliere l’ansia. Lo sa bene Lorenzo Buffon, ex portiere del Milan e parente di Gigi, così come Eric Cantona che, lasciata l’attività agonistica, ha impugnato i pennelli. A rivelare un’altra anima, quella che in campo traspariva ma fino a un certo punto.
Tra gli italiani curiosa l’attività di Fabio Ceravolo, attaccante con un buon score tra Serie A e Serie B. Avendo molto tempo libero si è dato ai dipinti della pop art, immortalando anche Topolino e Flash
C’era chi, invece, era uno stilista come il compianto Gigi Meroni, che disegnava cravatte e sicuramente era un cultore di moda e tendenze, un po’ seguendo l’inglese George Best.