La carriera e le caratteristiche di Folorunsho, il talento esploso alla Reggina e che si è unito al Napoli per il ritiro di Dimaro.
Chiuso il capitolo Europei, le squadre di Serie A stanno iniziando i propri ritiri. Per il Napoli quest’anno il ci sarà un doppio appuntamento, di cui il primo a Dimaro, in Trentino. Tra nazionali ancora in vacanza e calciatori infortunati, il primo Napoli di Spalletti sarà però una squadra ricca di volti nuovi al rientro dai prestiti. Ad esempio Folorunsho, un talento dalle caratteristiche straordinarie esploso alla Reggina nel corso dell’ultima stagione cadetta.
Sconosciuto a molti tifosi azzurri, è un calciatore di proprietà del club di De Laurentiis dal 2019, quando il club lo ha prelevato dalla Virtus Francavilla per girarlo in prestito all’altra società della famiglia, il Bari.
Nato a Roma il 7 febbraio 1998, Michael Ijemuan Folorunsho è un calciatore di origini nigeriane cresciuto nel Savio Calcio prima di approdare, nel 2014, nelle giovanili della Lazio. In biancoceleste, guidato da Simone Inzaghi e Andrea Bonatti, cresce moltissimo, ma non tanto da raggiungere la prima squadra.
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Inizia così una serie di trasferimenti. Passa nel 2017 alla Virtus Francavilla, che gli permette di giocare in Serie C con continuità. Dopo due anni passa al Bari attraverso il Napoli, ma non riesce a lasciare il segno. Nonostante questo, viene adocchiato dalla Reggina, che riesce a strappare un prestito agli azzurri e può beneficiare della sua miglior stagione, chiusa con 6 gol in 30 presenze. Abbastanza per far aprire gli occhi alla dirigenza partenopea.
Calciatore duttile e dotato di grande talento, in maglia amaranto ha fatto vedere di poter fare la differenza, almeno nelle categorie inferiori. Agile nonostante un fisico non eccessivamente longilineo, è stato utilizzato a lungo come trequartista in un 4-2-3-1, un ruolo particolarmente importante anche nello scacchiere tattico del Napoli che sarà.
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Tuttavia, può essere utilizzato con grande facilità in tutte le zone del centrocampo. Nasce infatti come mezzala, ma per caratteristiche tecniche e fisiche può essere azzardato anche in un centrocampo a due, come accade con Zielinski. Dotato nell’uno contro uno, ha il dialogo con i compagni come punto di forza, ma di tanto in tanto riesce anche a inserirsi in area di rigore, mostrando una discreta freddezza. Non sarà forse l’uomo su cui puntare per il rilancio azzurro, ma nessuno può togliergli la possibilità di giocarsi le sue carte nella prima parte del ritiro del Napoli. Un’esperienza che per lui potrebbe comunque essere formativa.