Dopo la vittoria dell’Europeo, l’Italia di Mancini pensa già a Qatar 2022: quali campioni d’Europa rischiano i Mondiali?
La conquista storica degli Europei è ormai alle spalle. Anche se in Italia c’è ancora tanta voglia di festeggiare un trionfo che rimarrà nella leggenda del nostro calcio, la Nazionale di Mancini deve guardare al futuro. Un futuro che prevede un Mondiale mai così vicino. A Qatar 2022, peraltro ancora tutto da conquistare, mancano soli 16 mesi.
Anche per questo motivo in molti si pongono la fatidica domanda: quali e quanti campioni d’Europa ci saranno in Qatar? E quali rischiano seriamente di guardare i Mondiali da casa? Domande molto premature, ovviamente, e alle quali è impossibile rispondere. Qualche previsione però, anche per gioco, è già si può azzardare.
E guardando bene la rosa si può notare come non siano in pochi a rischiare di guardare i prossimi Mondiali da casa, chi per un motivo, chi per un altro. Ad oggi si potrebbe dire che gli inamovibili sono, a dirla tutta, davvero contati: Gigio Donnarumma (e non potrebbe essere altrimenti), Leonardo Bonucci, probabilmente i centrocampisti in blocco (Jorginho, Barella, Locatelli, Verratti), Federico Chiesa e per potenziale anche Giacomo Raspadori. Su tutti gli altri urgono delle riflessioni, anche perché tra gli esclusi le alternative non mancano.
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Per poter immaginare l’Italia che sarà, quella che potrebbe giocarsi il titolo più importante in Qatar, salvo ovviamente infortuni o altre problematiche imprevedibili, si può notare come siano in molti i campioni d’Europa dal futuro incerto. Proviamo ad analizzare i vari settori del campo. Tra i pali le certezze sembrano due, oltre all’inamovibile Donnarumma: Alex Meret e Alessio Cragno, che già avrebbe potuto partecipare agli Europei. Sirigu dovrebbe lasciare la Nazionale per il sopravanzare dell’età (classe 1987). Attenzione però a possibili exploit nei prossimi mesi: di portieri di talento in Italia ne abbiamo infatti parecchi.
Per quanto riguarda la difesa, il dubbio più grande rimane quello relativo a Giorgio Chiellini. La carta d’identità infatti è ormai importante, e nonostante il rinnovo con la Juve imminente Giorgione potrebbe non essere in grado di affrontare una manifestazione così importante a 38 anni compiuti. Staremo a vedere. Bonucci resisterà ancora, e con lui potrebbe esserci sì Bastoni, ma anche Gianluca Mancini, sempre più titolare alla Roma. Oppure un redivivo Alessio Romagnoli. Ad ogni modo, potrebbe essere un reparto con meno certezze.
Tra i terzini dovrebbe essere confermato Spinazzola, se tornerà al meglio dall’infortunio, e anche Di Lorenzo, che si è conquistato la fiducia dell’Italia intera. Per il resto tutti sono in ballottaggio: da Emerson a Zappa, di cui si attende la crescita, passando per Davide Calabria e un uomo polivalente come Toloi. Da valutare Lazzari. Se passando a 4 si confermerà letale potrebbe essere una nuova alternativa sulla destra, magari al posto di Florenzi (30 anni e un futuro da scegliere e sciogliere).
Dove sulla carta dovremo restare molto competitivi è a centrocampo. Degli eroi europei quasi tutti dovrebbero salvarsi: Barella, Jorginho, Verratti e Locatelli quasi senza ombra di dubbio. Dovrebbero ritrovare spazio gli infortunati Pellegrini e Sensi, mentre per Cristante bisognerà valutare il prosieguo dell’avventura alla Roma. Stesso discorso per Pessina e Castrovilli, che dovranno guadagnarsi la Nazionale attraverso il percorso nei rispettivi club. E attenzione ai giovani: in particolare occhi puntati su Maggiore, Pobega, Rovella e Tonali, pronti a inserirsi nella corsa al Mondiale.
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Tra gli esterni d’attacco, e sembra strano dirlo, al momento l’unico titolare inamovibile potrebbe essere Federico Chiesa. L’altro perno della Nazionale, Lorenzo Insigne, nel novembre 2022 avrà superato i 31 anni. Ma soprattutto, potrebbe aver fatto scelte delicate per la sua carriera. Dovesse allontanarsi da Napoli, riuscirebbe a confermare quanto di buono fatto in questi anni? Resta tutto da vedere. Ovviamente, darlo per epurato oggi è impossibile: anzi, il Mondiale potrebbe essere l’ultima sua grande vetrina internazionale prima dell’addio all’azzurro.
Per il resto, Bernardeschi dovrà riconquistarsi il posto. Agli Europei c’è arrivato perché inserito nel gruppo, ma se non dovesse trovare spazio nel proprio club sarebbe durissima una riconferma. Berardi invece sembra più certo. Anche per lui vale però un discorso simile a quello fatto per Insigne (seppur con l’anagrafe dalla sua). Tra le possibili sorprese, occhio a El Shaarawy e soprattutto Politano, che hanno già sfiorato la convocazione quest’anno.
Infine, resta aperto il discorso prima punta. Ciro Immobile e Andrea Belotti agli Europei non hanno certo rubato gli occhi. Per l’attaccante di Torre Annunziata anche l’età inizia a essere un problema, e non vederli nel gruppo Mondiale potrebbe non essere poi una sorpresa. Soprattutto se dovessero crescere i calciatori che oggi sono dietro di loro, come Raspadori, Moise Kean e Gianluca Scamacca, un trio di giovani pronto a prendersi la maglia numero 9. In alternativa, c’è chi sperimenterebbe con un Nicolò Zaniolo falso nueve. Perché sì, se starà bene, nulla fa immaginare una Nazionale ai Mondiali senza il gioiello romanista.