Il calendario rivoluzionato (forse) non salverà la Serie A

Il calendario rivoluzionato è l’ennesima dimostrazione di come il calcio italiano sia in balia delle onde, spesso importando mode che non portano poi risultati.

Sassuolo-Verona Getty Images
Sassuolo-Verona tra le gare del primo turno in partenza il 22 agosto – Getty Images

Evitando lo spezzatino, dobbiamo digerire il calendario rivoluzionato. Cosa accadrà nel girone di ritorno del campionato 2021-2022 è l’ennesimo esperimento sul già martoriato calcio italiano, sempre alla ricerca di nuovi modi per farsi apprezzare all’estero. Ma non in Italia, evidentemente.

Se per molti questo è il segno dei tempi, chi è appassionato di ogni sport sa benissimo come ci debbano essere delle regole ferree per il suo funzionamento. Questa idea del calendario rivoluzionato è semplicemente improponibile per la nostra Serie A, che avrebbe altro a cui pensare. Mischiare le giornate, fare un giro largo e mettere in difficoltà un po’ tutti: probabilmente, nelle intenzioni si crede davvero che tutto ciò possa avere un senso.

Un po’ come la storia dei bambini, se l’amico x fa una determinata scelta, anche tu la faresti? Ecco, la Serie A soffre maledettamente questo complesso. Guarda a ciò che si fa in Francia e Inghilterra, poi lo applica in maniera italiana. Con risultati che spesso possiamo immaginare, fermo restando che lo spezzatino – modello spagnolo di importazione – è stato solo rimandato per tutte le 38 giornate. Altrimenti è già bello presente nel campionato italiano dal calendario ora rivoluzionato.

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Perché non sarà una grande scelta

Udinese-Cagliari - Getty Images
Calendario rivoluzionato per tutte le squadre della Serie A – Getty Images

Avere un tipo di campionato con questo meccanismo potrebbe non garantire né equilibrio e né funzionalità utile a fine torneo. Spesso si parla della regolarità e dell’equilibrio da mostrare, ma negli ultimi anni sino alla penultima giornata anche gare per lo stesso obiettivo si sono giocate ad orari diversi. Ci sono squadre che si sono salvate nell’infrasettimanale, altre ancora nelle camere dell’albergo.

Con un calendario rivoluzionato, tutto questo si verificherà nuovamente. Ecco perché questa mossa non sembra garantire divertimento ed equilibrio, l’unica regola nel girone di ritorno è lo stacco di otto partite tra una di andata e una di ritorno. Praticamente, a campi invertiti, due squadre potranno incontrarsi dopo sette settimane, mettendo in mezzo anche qualche recupero o infrasettimanale.

Non è, non sarà questa la formula magica per risollevare la Serie A. nemmeno per appassionare i più giovani, anzi sarebbe una controtendenza tornare ai vecchi tempi della contemporaneità, oppure formulando un nuovo meccanismo per le promozioni e retrocessioni. Anche la Serie B si è lamentata di questo: nessun campionato ha tre promozioni e quattro retrocessioni.

Così come la Serie A è qualitativamente allarmante, con tre retrocesse su venti. Non era meglio impostare i playout, dando così a tutte veramente qualche brivido sino all’ultima giornata? Perché, guardiamo spesso ai vicini, ma non ci accorgiamo che ormai bastano trenta punti per raggiungere la permanenza in categoria, facendo meno di un punto a gara di media.

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