Il compleanno di Erling Haaland è festeggiato in Norvegia ma anche dai tifosi del Borussia Dortmund. Che vorrebbero trattenerlo a vita, pur sapendo che non sarà così.
Compie gli anni l’uomo bionico, una specie di cyborg prestato al calcio. Perché a vederlo nessuno direbbe che quello di Erling Haaland sarebbe, per le statistiche, il compleanno numero 22. È un classe 2000, sicuramente molto più sviluppato rispetto a tanti suoi coetanei e alla metà dei calciatori in generale, perché la fisicità del norvegese e la sua rabbia agonistica in campo è quasi senza pari.
Non è una gara a braccio di ferro, ma quasi, perché Erling Haaland come potenza e impressione ricorda un po’ Zlatan Ibrahimovic e un po’ altri attaccanti del passato. Simile ma diverso, perché include in sé tutti i vizi tipici del centravanti moderno. Deve fare sportellate con i centrali di difesa, ma spesso riesce a sfruttare proprio gli schieramenti più avversi.
Il norvegese, infatti, sfrutta la sua fisicità proprio nel muro contro muro, pressarlo subito da dietro è impresa impossibile. Il suo scatto, unito a una forza non indifferente, abbatte anche i centrali difensivi che, in seconda rimessa, possono o abbatterlo definitivamente in area oppure guardare il centravanti andare al tiro.
POTREBBE ANCHE INTERESSARTI >>> Il calciomercato del Borussia è un po’ complicato
I numeri del cyborg
Il norvegese che oggi festeggia il 22° compleanno è, quindi, il centravanti del futuro. Chiunque, nella squadra dei sogni, comprerebbe sia lui che Mbappè, ma a livello di compravendite sarà molto difficile avere sia l’uno che l’altro.
Qualche chance in più per i top club sul norvegese c’è, e gli auguri di buon compleanno inviategli in privato da qualche amico calcistico hanno… un secondo fine. Perché i calciatori del Real sanno che un centravanti del genere risolverebbe molte partite, quelli del Psg anche, per non parlare dei colleghi inglesi. Sarebbe l’ideale per chiunque, non soffrirebbe nessun turnover.
I numeri lo aiutano, lo supportano come non mai. Ha la media di 0,73 gol a partita, praticamente rimane a digiuno per venti minuti e poi realizza una rete. Straordinario e pazzesco, medie del genere sono quasi “illegali” se vogliamo.
Ma sono medie che ha realizzato con merito, partendo dal campionato svedese quando, nelle sue prime stagioni da professionista, infilò 14 reti in 39 gare con il Molde. In Svezia i primi passi seri, in Austria il boom completo. 17 gol in 16 gare nel torneo austriaco, dieci addirittura in Champions League: Erling Haaland targato Red Bull Salisburgo era micidiale.
Per non parlare di quello che fa faville da una stagione e mezza nel Borussia Dortmund. Solo in Bundesliga 43 partite e 40 gol, di cui 28-27 nella scorsa stagione. Il fine giustifica il mezzo, il gusto e il buon senso del gol premiano sempre Erling Haaland.