La storia e la carriera di Liberato Cacace, il calciatore italiano alle Olimpiadi: caratteristiche tecniche e origini.
C’è anche un calciatore italiano alle Olimpiadi di Tokyo 2020. E non stiamo parlando dei calciatori stranieri che giocano in Serie A, bensì di un italiano quasi doc. Lo possiamo già dedurre dal nome: Liberato Cacace.
Nato a Wellington il 27 settembre 2000, Liberato Giampaolo Cacace è un giovane terzino sinistro del Sint-Truiden, squadra belga, con un brillante passato ai Phoenix di Wellington, squadra neozelandese che gioca nella A-League australiana.
Terzino sinistro veloce e con una discreta tecnica di base, si è fatto apprezzare nei suoi anni in Oceania per la buona precisione nel cross, per la disinvoltura con cui si presenta in fase offensiva, ma anche per una capacità di attenzione in determinate fasi della gara. Non a caso era stato accostato in passato anche a società italiane importanti come Napoli e Juventus, prima dell’approdo in un’Europa meno competitiva. Che possa diventare proprio l’Olimpiade la grande vetrina della sua carriera?
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La storia di Liberato è la storia di uno dei tanti figli di emigrati italiani. In particolare suo padre è un campano, originario di Massa Lubrense (Napoli), che ha cercato fortune proprio all’estero, in Nuova Zelanda, nel 1992. Il signor Antonio è arrivato fin lì grazie agli agganci di Luisa, una neozelandese di origini italiane diventata presto sua moglie. Trasferitosi dall’altra parte del mondo, il padre di Liberato è riuscito a fondere la cultura neozelandese e quella italiana, complice una vera moda negli anni Ottanta, e ha creato poco dopo il ristorante La bella Italia. dando una svolta alla sua vita imprenditoriale.
Appassionato di calcio, il giovane Liberato è entrato da bambino nello Scots Collage. Nonostante non fosse semplice costruirsi una carriera nel mondo del calcio, la passione per questo sport, animata dal tifo di casa (per i Phoenix ma anche per il Napoli) fu più forte di ogni ostacolo e lo portò ad essere messo sotto contratto proprio dalla squadra della capitale neozelandese.
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Su di lui e su una giovane generazione di talenti sono ora posate le aspettative di tutti gli appassionati di calcio neozelandesi, anche se il nostro Liberato ha anche passaporto italiano. E chissà che in futuro, dovesse imporsi nel calcio europeo, non gli possa venir voglia di indossare una maglia azzurra…