Chi sarà il centravanti della Nazionale per il futuro? Dopo aver visto Ciro Immobile e Andrea Belotti, non è improbabile un nuovo innesto titolare in vista di Qatar 2022.
Il titolo europeo raggiunto dopo 53 anni ha messo risalto anche un curioso quesito per il prossimo futuro. Che partirà, con ogni probabilità, dall’inizio del torneo di Serie A: chi sarà in grado di essere il nuovo centravanti della Nazionale?
Una scelta non proprio scontata, anche perché di giovani ce ne sono ma bisognerà trovare quello più adatto. Alla Nazionale italiana manca un centravanti vero, quel panzer d’area che hanno le altre selezioni. Si rimpiangono i vari Kane e Lukaku, ma anche un Benzema poteva andarci bene dati i periodi.
In vista di Qatar 2022 c’è ancora un anno abbondante per fare emergere qualche talento, come è stato nel caso di Giacomo Raspadori. Che con la Nazionale ha vinto il titolo esordendo contro il Galles, ma non è propriamente un centravanti. Per caratteristiche fisiche e per movenze, è un’ottima seconda punta. Può svariare sul fronte offensivo, sa essere lucido ed è spesso paragonato al Kun Aguero. È un elemento di rapidità, ma non può reggere contro i colossi difensivi avversari.
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La scelta e il casting del futuro
Effettivamente, gli osservatori della Nazionale “bazzicano” quasi in incognito i vari campi e i ritiri per scoprire qualche elemento interessante. C’è Roberto Piccoli, sul quale in molti scommettono. Di proprietà dell’Atalanta, calciatore che somiglia al primo Bobo Vieri, nella prima stagione in Serie A ha ben impressionato nello Spezia.
Gol importanti e anche contro le big per Piccoli, che dovrà ripetersi e maturare definitivamente: la strada comunque è quella giusta.
Poi c’è Moise Kean, che ha saltato l’europeo dopo un’annata comunque convincente con il PSG. Roberto Mancini lo aveva convocato inizialmente, salvo poi ripensarci: evidentemente l’intensità e la continuità del ragazzo scuola Juventus non convince più di tanto.
Gianluca Scamacca, invece, ha segnato tanti gol nelle varie selezioni dell’Italia giovanili e ha un futuro un po’ enigmatico. Sembrava essere arrivato a un punto importante della sua carriera, sono bastate le prime voci di mercato per affievolirlo.
Si dovrà comunque insistere su questo elemento scuola Roma, che ha giocato in Olanda, in Serie B con l’Ascoli e in Serie A con il Genoa non ha proprio demeritato.
Attendendo, comunque, qualche altra sorpresa, anche se di attaccanti italiani classici da un metro e novanta circa ne emergono sempre meno. E se naturalizzassimo un centravanti? L’idea nemmeno dispiacerebbe, il caso di Jorginho è l’esempio di come anche un trisavolo può essere decisivo al momento giusto. I dubbi e le analisi proseguiranno, in un anno dovranno comunque uscire delle importanti risposte sull’argomento.