Petrucci è già protagonista in Conference League con l’Hapoel. La terza competizione europea sembra adatta per raccontare altre storie di calcio.
Il turno di Conference League metterà in campo un sacco di squadre che vorranno raggiungere i loro piccoli (ma anche grandi) sogni europei. L’Italia entrerà pian pianino nella contesa con la partecipazione della Roma, mentre gli italiani già sanno farsi valere.
Il primo gol assoluto di un italiano nella Conference League lo ha siglato Eric Fedeli: uno stacco perentorio che però non è riuscito a limare i danni per la Folgore di San Marino. Un gol di un difensore come il primo di lunga serie, che si è ripetuto anche nel ritorno di ieri sera contro l’Hibernians (guidato da Stefano Sanderra), ma alla fine sono stati questi ultimi a passare il turno.
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Passando agli altri protagonisti, in molti si aspettano – soprattutto all’estero – un’affermazione di Davide Petrucci.
È un centrocampista giramondo che ora si ritrova all’Hapoel Beer Sheva, un’esperienza di vita prima ancora di calcio per un calciatore che aveva fatto parlare di sé da giovane.
Fu uno dei pochi a lasciare il settore giovanile della Roma per approdare al mondo del Manchester United, qualcosa di incredibile soprattutto se visto con gli occhi di un adolescente. Davide Petrucci, per amore del calcio, lasciò l’Italia ed entrò nella mentalità inglese, perché soprattutto nei top club lo sport è inteso come valore di vita a 360 gradi.
Una carriera in giro per l’Europa
In effetti, quella di Davide Petrucci all’epoca fu una scelta che colpì. Arrivò al Manchester United e riuscì a integrarsi anche con i big.
Parlava l’italiano con Edwin Van der Sar, che nel nostro campionato non aveva lasciato di certo un buon ricordo con la Juventus. Ma era sicuramente un ottimo compagno di squadra del ragazzo romano, che ancora aveva la nostalgia della sua capitale.
Così, è diventato un red devils con grande passione, imparando anche i fondamentali dai centrocampisti dai “mostri sacri” di Alex Ferguson. Come Paul Scholes, per quanto riguarda l’abilità nel gioco corto e la capacità di proposizione, mentre condivideva la casa con Paul Pogba. Che dei giovani del Manchester United è il migliore guardando ai risultati, ma i valori dell’amicizia con Petrucci sono rimasti al di là delle categorie e delle vittorie in carriera.
Davide Petrucci ha poi girato l’Europa, un po’ di est, un po’ di campionati non certo di primo piano. Poi, il ritorno in Italia. La stagione 2019-20 con l’Ascoli e, nel settembre scorso, il trasferimento a Cosenza. In una compagine che non è riuscita a evitare la retrocessione in Serie C, non è rimasto un idolo della piazza ed ha salutato la Calabria senza grossi rimpianti.
Perché la Conference League con l’Hapoel è una nuova e ricca avventura, dal punto di vista sportivo. Che vorrà vivere sino in fondo, per una compagine che potrebbe essere la rivelazione di questa competizione.