Il Barcellona prova a risollevarsi dalla crisi e si affida alle due stelle orange: De Jong e Depay allungano la tradizione, e la mente va al 2006.
La strada al Barcellona è ormai tracciata. Fare innesti mirati, senza esborsi pesanti per i cartellini, ma puntando ugualmente a vincere. C’era un solo modo per farlo, e fino a questo momento Laporta ha lavorato nel modo giusto. Il presidente ha infatti messo mano ai conti cercando solo calciatori a parametro zero. Del resto un club come il Barca non può vivere neanche una sola stagione di “transizione”, e si affida ad una serie di calciatori arrivati in blaugrana con accordi pesanti per gli stipendi ma senza scucire una lira per il trasferimento.
É il caso di Depay, che ritroverà De Jong e per qualche giorno è stato praticamente anche compagno di Wijnaldum, poi passato al Psg. Due olandesi, come ne sono passati tanti facendo le fortune del club, e come in quel 2006, in cui il Barca vinse tutto e dominò la scena.
Leggi anche: Football Manager, svolta epocale: la grande novità per gli appassionati
Barcellona e gli olandesi: un legame indissolubile e un parallelo con il passato che fa sperare
De Jong e Depay sono solo l’ultima coppia di tulipani che proverà a rilanciare le quotazioni del Barcellona. Koeman, un altro olandese, ha necessità di tornare a impensierire l’Atletico Madrid, e punta a fare all-in dopo un’annata difficile. É lunga la storia degli orange che hanno fatto faville con il Barca. Su tutti Cruyff, una icona, una leggenda che non avrà mai fine. Poi Neeskens, e proprio Koeman, uno che di titoli ne ha vinti, e che la Sampdoria ricorda tristemente bene.
Poi un vero e proprio boom in una tratta molto trafficata. Da Overmars ai fratelli De Boer, e ancora Cocu, Davids, Reiziger. Sono nuovamente due gli olandesi che proveranno ad allungare la tradizione e renderla ancora più vincente. De Jong e Depay. Due come Mark van Bommel e Giovanni Van Bronckhorst. Era la stagione 2005-2006, quella della vittoria nella Liga e del successo in Champions League ai danni dell’Arsenal. E quell’anno in panchina c’era un altro tulipano. Frank Rijkaard, che alzò il trofeo come spera di fare il connazionale Koeman.