Gestione degli esuberi: le big spendono sempre più

La gestione degli esuberi è un tema che riguarda spesso le grandi squadre. Tanti acquisti e dei pesi poi da ritrovare sui bilanci stagionali.

Vidal basito - Getty Images
Arturo Vidal vorrebbe rimanere all’Inter, ma i nerazzurri vogliono liberarsi del suo pesante ingaggio – Getty Images

Comprare come hobby spesso non porta grandi risultati. Perché la gestione degli esuberi diventa sempre qualcosa di complicato da gestire, soprattutto quando inizia un nuovo corso e un nuovo progetto. Con le grandi squadre che hanno (quasi tutte) cambiato il loro tecnico, il problema delle rose larghe diventa spesso complicato.

Sia per questioni di liste, ma anche per quelle panchine lunghe che possono causare problemi. Meglio, soprattutto in tempo di crisi, affidarsi a qualche giovane della rosa, che all’occorrenza può rivelarsi un ottimo elemento.

Lo sanno bene in casa Atalanta, dove c’è anche una maggior abbondanza rispetto alle scorse stagioni. I bergamaschi, rispetto alla scorsa stagione, hanno diminuito il loro… monte portieri. Nello scorso autunno erano ben cinque i portieri in rosa nel club bergamasco, in questa stagione già Radunovic e Carnesecchi non sono partiti per il ritiro.

Chiaramente con Musso comprato per 20 milioni di euro dall’Udinese, la titolarità sarà a favore dell’argentino. La gestione degli esuberi riguarda anche altri reparti ma in minor peso. Come nel caso del Milan dove comunque qualche “indesiderato” c’è, come nel caso di Caldara e Conti. Entrambi ex Atalanta ed entrambi alla ricerca di una nuova destinazione.

Mourinho come Conte. Più un fresco addio

Pjaca alla Juventus - Getty Images
La gestione degli esuberi juventina toglie di mezzo Pjaca, appena annunciato dal Torino – Getty Images

Chi ha sorpreso, ma nemmeno tanto se ci pensiamo, è stato Josè Mourinho. Che ha “copiato” Antonio Conte nell’arrivare e togliere di mezzo gli indesiderati. La gestione degli esuberi del portoghese alla Roma è stata semplice e immediata: sette uomini nemmeno convocati e ripartenza necessaria da qualche giovane di talento.

Questione di costi e di prezzi che all’Inter sanno bene. Perché in effetti, il monte ingaggi lievita e bisogna pur dargli un freno. Conte aveva dato il ben servito alle teste calde, ora i nerazzurri salutano forzatamente chi è fuori dal progetto: lo svincolo di Joao Mario era nell’aria, ma non guadagnare nemmeno due euro (oltre il risparmio d’ingaggio) ha lasciato qualche perplessità.

In casa Juventus, invece, la gestione degli esuberi è un tema che può arrivare anche sino al 31 gennaio. Perché la società bianconera, negli ultimi anni, ha sempre temporeggiato sulle cessioni necessarie, diventando quasi… vittima dei maxi ingaggi precedentemente elargiti. Il caso di Sami Khedira è stato evidente nella scorsa stagione. Proprio ieri l’annuncio di Marko Pjaca, in prestito con diritto di riscatto al Torino.

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Il Napoli, invece, sull’argomento potrebbe aprire un volume intero. In particolare nel trattare con Aurelio De Laurentis, il rischio è di incorrere subito fuori rosa, senza se e senza ma. Milik la prese con grande filosofia, si allenò in un campetto vuoto, continuò a prendere lo stipendio e firmò a gennaio per l’Oilmpique Marsiglia.

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