Kevin Bonifazi da Unesco: un muro… nei portici di Bologna

Kevin Bonifazi è pronto a diventare il leader difensivo del Bologna. L’arrivo del centrale regala ai felsinei un elemento di buona continuità.

Kevin Bonifazi contrasta - Getty Images
Il Bologna con il difensore si assicura solidità – Getty Images

Il Bologna ha trovato un perno centrale giovane e soprattutto italiano. L’arrivo di Kevin Bonifazi è stato un investimento importante per le casse rossoblù, circa sette milioni di euro sono serviti per accaparrarsi un difensore già con buone stagioni alle spalle.

Classe 1996, Kevin Bonifazi è stato nel giro delle nazionali giovanili con all’attivo anche una convocazione per uno stage in azzurro. Era il 2017, allora il commissario tecnico era Gianpiero Ventura, fece una buona esperienza formativa in quel di Coverciano.

Da allora è stato sempre un elemento prezioso per le sue squadre, a volte da titolare, altre volte dovendo lottare per un posto in squadra. E arriva ora a Bologna con i galloni da elemento già imprescindibile, perché i felsinei lì in mezzo hanno perso Danilo. Il brasiliano non ha avuto il rinnovo di contratto ed è stato lasciato libero a parametro zero, la dirigenza ha preferito puntare su un calciatore che può garantire continuità stagionali.

Ora sta a Bonifazi dimostrare di essere un elemento importante per – chissà – raggiungere la Nazionale ma in maniera definitiva.

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Torino e Spal, un gran balletto

Bonifazi e Sottil - Getty Images
Kevin Bonifazi, prossimamente al Bologna, contro Federico Sottil, una sfida tra giovani – Getty Images

La carriera di Kevin Bonifazi è iniziata nelle giovanili del Torino, diventando subito uno dei prospetti più interessanti degli ultimi anni. I primi prestiti sono maturati in Campania, in Serie C con il Benevento e poi con la Casertana.

Esperienze per fare massa e tempra, con l’approdo successivamente alla Spal. Fu protagonista in Serie B, gli spallini vinsero il campionato anche grazie a lui, che mise insieme 20 partite e realizzò tre gol. Era un centrale già affidabile, la convocazione nello stage e la fiducia del Torino erano un grande incentivo. Ma nei granata a tanta fiducia non è corrisposto il campo con solamente sei presenze, qualche acciacco e la sensazione, a volte, di essere di troppo.

La stagione 2018-19 lo riporta ancora alla Spal, un’altra stagione vissuta a pieno con 27 presenze e 2 gol, imponendosi anche in Serie A come un centrale duro ma corretto.

Il rientro ancora in granata poteva farlo volare definitivamente tra i titolari, ma lo score di tre presenze e un gol lo riporta ancora alla Spal, che lo riscatta e lo fa giocare per altre 14 gare (con un gol). Dopo la retrocessione, l’Udinese è stata la più convincente, prendendo il cartellino dello stopper.

In Friuli è uno dei pochi italiani a giocare, e anche con buona regolarità per trenta volte. Ora toccherà l’esperienza di Bologna, lo ha richiesto Sinisa Mihajlovic e sa benissimo di poter ergere un muro con buone intenzioni.

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