Il campionato più lungo di sempre. La Serie A un anno fa mandava agli archivi la tribolata stagione 2019-2020, dando i verdetti al campo.
La Serie A ha vissuto il suo annus horribilis, dopo le guerre mondiali, nella stagione 2019-2020. L’incubo pandemia, il lockdown forzato e la preoccupazione per le nostre vite sono stati i pensieri che hanno attraversato la mente di tutti, compreso il calcio italiano. Che ha dovuto fermarsi necessariamente, rimandando poi il suo riavvio nel corso dei mesi.
Se lo sport in Germania era in campo dopo la metà di maggio, per quanto riguarda l’Italia dal 17 giugno ripartì la Coppa Italia e poi in seguito il campionato. Che divenne, poi, il più lungo di sempre, nonostante un calendario che portò – praticamente – a giocare tutti i giorni. Una sorta di tour de force necessario, dove le compagini italiani tra Serie A e Serie B hanno dovuto far fronte, con esiti a volte anche sorprendenti.
Una nuova preparazione e altri obiettivi, inevitabilmente, hanno portato il campionato più lungo di sempre ad avere anche dell’interesse sportivo. Con stadi chiusi e con l’attenzione solo a quanto accadeva in televisione, i tifosi hanno vissuto attimi di spensieratezza in uno dei momenti più bui di sempre.
Archiviata l’annata cadetta, la Serie concluse il campionato più lungo di sempre nel weekend tra il 1° e il 2 agosto. Lo fece, intanto, con la lotta al vertice già decisa: la Juventus divenne campione di Italia per la nona volta consecutiva con Maurizio Sarri in panchina. E concluse l’annata italiana con la sconfitta interna per 3-1 contro la Roma: un campanello d’allarme, perché qualche giorno dopo fece peggio con il Lione e uscì dalla Champions League.
L’Inter ebbe il rimpianto maggiore perché arrivo a un punto solo dal vertice, dopo la vittoria finale per 2-0 contro l’Atalanta. Che in campionato arrivò terza e conquistò – nuovamente – l’accesso alla Champions League. Ben più lungo il cammino della Lazio in questo torneo, nell’era pre covid sognava addirittura la vetta, si è dovuta comunque accontentare del quarto posto. Sconfitta il 1° agosto dal Napoli, settimo ma vincitore della Coppa Italia, mentre sesto arrivò il Milan di Pioli che chiuse con il 3-0 contro il Cagliari e la base per il futuro.
Il giorno dopo si giocarono altri cinque match, ininfluenti ai fini della classifica Bologna-Torino 1-1, Brescia-Sampdoria 1-1 e Spal-Fiorentina 1-3. Invece in zona salvezza c’era ancora da stabilire l’ultima retrocessa. Speranze vane per il Lecce, sconfitto in casa per 4-3 dal Parma, mentre il Genoa accomodò il Verona in casa per 3-0. Oltre ai pugliesi in Serie B andarono Brescia e Spal, nessuna delle tre ha avuto sinora un pronto ritorno in A.