Musa Barrow giocherà da esterno nel Bologna di Sinisa Mihajlovic. Si è convinto anche il tecnico serbo, anche per l’arrivo di un nuovo centravanti felsineo.
L’esperimento è riuscito a metà. Sinisa Mihajlovic, nella passata stagione, aveva fatto di necessità virtù adattando il gambiano Musa Barrow nel ruolo di centravanti. Con movenze da … gabbiano, perché il soprannome del calciatore africano nacque proprio da una storpiatura delle sue origini. Si impegnò comunque con buona lena, perché il Bologna da anni ha una sorta di cruccio in zona offensiva, non concretizzando a dovere e mancando sempre nell’uomo più incisivo lì davanti.
Il bilancio della scorsa stagione fu comunque discreto. Musa Barrow giocò 28 partite in campionato – di cui 25 da titolare – realizzando 8 gol. Soprattutto nel girone di ritorno e avanzando nettamente migliorò la sua incisività, sommando alle marcature anche gli assist e il lavoro costante per la squadra.
L’africano non è mai stato un bomber, bensì una seconda punta moderna. Che ama scattare in velocità e prendere metri ai suoi avversari, far sponda con la sua fisicità e cercare la manovra offensiva anche usando il gusto estetico. Per Mihajlovic, invece, doveva fare altro e si è adattato. Ma l’esperimento non è riuscito, almeno nelle intenzioni del tecnico.
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A sinistra per confermarsi
Nel Bologna 2021-22 Musa Barrow sarà comunque un calciatore chiave. Partirà largo a sinistra per poi accentrarsi, nonché giocare di cesello con il centravanti di turno. L’africano è pronto a una stagione della consacrazione, nonostante sia un classe 1998 è già un veterano del nostro torneo e attende quindi di spiccare il volo… come un gabbiano.
In effetti anche i quindici milioni di riscatto sono un segnale di fiducia da parte del Bologna. L’Atalanta lo aveva lanciato nella stagione 2017-18, diventando così un asso importante da lanciare a gara in corso. Nonostante la fiducia dell’ambiente, non è mai sembrato in grado di poter compiere il salto definitivo, raramente Gian Piero Gasperini lo ha inserito da titolare nell’Atalanta che puntava alla Champions League.
Il trasferimento a Bologna, nella seconda parte di stagione 2019-20, è stato un toccasana, con 9 gol in 19 partite e la consapevolezza di esser diventato fondamentale.
Ma la scorsa stagione è stata a due facce. Probabilmente non bellissima la prima, nel girone d’andata ha fatto poco e la gara contro lo Spezia ne fu il simbolo: un rigore sbagliato malamente e un gol da 45 metri quasi impossibile da ripetere.
Ora è alla ricerca di continuità, perché da esterno può colpire e far male, ma anche segnare gol pesanti. Cercare la doppia cifra in campionato sarebbe il primo passo da compiere, l’amore intero di Bologna non tarderà ad arrivare.