Doppio compleanno in casa Juventus per Allegri e Pessotto. C’è sempre più del bianconero nel dna di due personaggi sportivi molto diversi fra loro.
L’11 agosto è un doppio compleanno da celebrare in casa bianconera. Compiono gli anni Massimiliano Allegri e Gianluca Pessotto, rispettivamente 54 e 51 anni. Due persone amate nell’ambiente juventino, il cui compleanno arriva a ridosso dell’inizio della nuova stagione.
Che per il tecnico bianconero dovrebbe essere quella del riscatto. Mandato a casa due anni fa in nome del buon gioco (come se si vincessero cinque scudetti giocando di catenaccio), si è presa la sua soddisfazione con il ritorno alla Juventus. Da rifondare o quasi, perché i meccanismi di Maurizio Sarri e Andrea Pirlo hanno lasciato qualche perplessità e ci sarà la necessità di dare una nuova base di partenza.
Come regalo il mister toscano vorrebbe qualche elemento in più nella rosa, un centrocampo maggiormente funzionale e la serenità di poter lavorare con un gruppo compatto. Per vedere la prima “nuova” Juventus ci sarà da attendere, il rodaggio potrebbe essere anche lungo tutto sommato. I primi due impegni, però, a Udine alla prima giornata e una settimana dopo contro l’Empoli in casa non dovrebbero essere impossibili.
Il faro silenzioso
Molto diversa è la storia di Gianluca Pessotto. Che in bianconero arrivò nel 1995, dopo una prima stagione in Serie A giocata dall’altra parte di Torino. E vinse subito la coppa più attesa, ovvero la Champions League battendo un rigore nella serie contro l’Ajax.
Fu un elemento importante nella formazione di Marcello Lippi, polivalente sulla sinistra e sempre pronto all’occasione. Giocò anche in Nazionale con Giovanni Trapattoni e poi ancora al ritorno del tecnico viareggino, perché Gianluca Pessotto era la professionalità fatta calciatore.
Dopo il ritiro entrò nei quadri dirigenziali, perché era un uomo prima ancora che un calciatore intelligente. Una persona posata, ben equilibrata che andava in ritiro e leggeva libri in buona quantità, al contrario di molti suoi colleghi. Quanto accadde nel 2006 fu un incubo per tutti: per chi gli voleva bene, per gli azzurri che gli dedicarono la vittoria contro l’Ucraina al mondiale tedesco.
E per chi aveva condiviso il campo con lui. Paolo Montero prese un aereo e rimase accanto a lui in ospedale, tra il burbero uruguaiano e il tranquillo terzino l’amicizia è di quelle da raccontarle per sempre.
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Pessotto, ristabilito, proseguì il suo percorso nello staff juventino, curando i giovani talenti tra la primavera e le varie categorie under. Dando sempre quel senso del dovere bianconero, perché la squadra viene prima di tutto ed essere dei professionisti è un biglietto che apre almeno le porte della disponibilità. Perciò, un compleanno per due e una torta bianconera. Che i tifosi si augurano sia di buon auspicio.