Bologna, cercasi bomber: con Marko Arnautovic sono stati risolti tutti i problemi? Sarà difficile scoprirlo soprattutto nelle prime gare di campionato.
Il problema della prima punta ha attanagliato il Bologna per almeno tre stagioni. Almeno per tanti motivi, il Bologna infatti non è riuscita ad avere prima di qualche settimana fa un bomber di quelli fatti e finiti. Sinisa Mihajlovic ha lavorato con una rosa sempre a metà, sul versante offensiva.
Ha adattato Rodrigo Palacio, ma a quasi quaranta gol non poteva avere l’istinto del bomber per tutte le partite. Poi Musa Barrow, spostandolo dalla zona sinistra al centro: sono aumentati i gol del gambiano, ma un centravanti non lo sarà mai.
Inoperoso Federico Santander, forse accolto con ben altre ambizioni anche dai tifosi ma dalla resa minima in campo. Così, l’arrivo di Marko Arnautovic ha riscaldato i cuori dei tifosi felsinei, che lo hanno accolto allo sbarco italiano in via dell’Indipendenza. Come se fosse quasi arrivato un salvatore della patria, l’uomo da venti se non trenta gol a stagione.
Pur senza sminuire eccessivamente le qualità tecniche del trentenne austriaco, sono spesso i numeri a fare e a dare una precisa identità. Tranne che in Cina, la media di Arnautovic sotto rete non è mai stata così fenomenale.
È paradossale, ma Marko Arnautovic viaggiava su medie ancor più inferiori sino al 2017. E questo non è sicuramente un punto a favore di quanti credono che il Bologna abbia trovato un bomber risolutore.
In Italia ha già assaggiato la Serie A con l’Inter nella stagione 2009-10, esordendo nel gennaio di quella stagione contro il Chievo Verona. Pochi minuti finali al posto di Mario Balotelli, che in quella gara segnò e fece di tutto per farsi fischiare dal pubblico gialloblù.
L’austriaco esordì e poi entrò in campo anche contro il Siena, diventando protagonista della rimonta interista pur senza segnare. Quel 4-3 sembrava anche un buon auspicio, ma l’austriaco era dedito alla Milano da bere e alla bella vita, Josè Mourinho non lo apprezzava particolarmente proprio per questo aspetto.
Andato poi al Werder Brema e allo Stoke City, la sua media da bomber era di… un gol ogni cinque partite, non certo la panacea di tutti i mali per un settore offensivo.
Al West Ham un miglioramento netto, in Premier League 59 presenze e 21 gol, sicuramente un miglioramento tale da attrarre i cinesi e soprattutto un ricco ingaggio. Accolto a braccia aperta, in due stagioni con lo Shangai 28 partite e 19 gol, ben sapendo anche la valenza delle difese cinesi.
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Agli Europei, invece, tanto gioco di sponda, qualche polemica e la soddisfazione di aver messo paura alla difesa italiana. Può ripartire da ciò, Bologna dovrà avere comunque un po’ di pazienza.