Il cambio di portiere al Verona porta Lorenzo Montipò in gialloblu. Una scelta fatta anche con sofferenza, dopo l’addio a Marco Silvestri.
Un portiere è quasi per sempre. Sembrava ormai diventare sempre più duraturo il rapporto del Verona con Marco Silvestri, ma la scadenza al 2022 del suo contratto è stata la spada di Damocle su quest’unione. Un addio consumato senza troppi clamore quello del portiere con il Verona, spostandosi solamente di qualche chilometro. La scelta di Udine è stata dettata anche dalla necessità di mettere radici in Triveneto, dopo la nascita dell’ultimo figlio, permettendo così anche ai friulani di trovare un degno sostituito in questo giro di portieri. Che ha coinvolto Juan Musso all’Atalanta e poi Lorenzo Montipò al Verona.
Reduce dall’ultima stagione al Benevento, il portiere ora scaligero è al suo secondo torneo di Serie A. Uno degli elementi che si è salvato sul campo, almeno come prestazioni nei sanniti che nulla ha potuto sul calo della squadra di Pippo Inzaghi nel girone di ritorno.
Così, la prima stagione in Serie A per Montipò è stata a due volti, senza poter fare più di tanto per aiutato i giallorossi campani. Al Verona si attendono la maturazione completa per un estremo difensore dalle prospettive importanti.
Il cambio di passo con le parate
In effetti, se il Verona dovrà mantenere fede ai propositi degli ultimi due anni, un ruolo fondamentale dovrà averlo anche il settore difensivo. Con Ivan Juric spesso Silvestri era imbattuto, salvo poi prendere gol spesso nei finali di stagione, quando il Verona mollava la presa e allargava gli spazi difensivi.
Nel modulo di Eusebio Di Francesco la chiusura difensiva non è la prima cosa che conta. Il dubbio sul 4-3-3 o 3-4-3 in base agli uomini è ancora da dipanare, proprio perché da ciò partono i primi movimenti nelle retroguardie.
Montipò, per altro, con il Benevento nell’ultima stagione ha alternato vari moduli. Prima con una difesa a quattro classica e standard, poi a tre con due laterali veloci, addirittura a cinque quando c’era da affrontare le big. Il Benevento la sfangò praticamente a Torino contro la Juventus in questo modo, i bianconeri potevano anche giocare per tre giorni di fila che non avrebbero mai realizzato un gol.
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Anche grazie al portiere ora veronese, insuperabile e che sentiva l’aria di Novara, da quelle parti. Cresciuto nella società storica piemontese, è stato sicuramente scosso e dispiaciuto dall’addio al calcio professionistico del team che lo ha lanciato in Serie B. Nei suoi pensieri ora ci dovrà essere soltanto il Verona. È un altro portiere che punta a ritagliarsi uno spazio sempre più importante, perché strappare un pass per Qatar 2022 sarebbe un sogno alla portata.