Bologna e Salernitana vanno in campo per una prima partita dove l’importante sarà limitare i danni. Il cammino per le due squadre, almeno inizialmente, sarà molto duro.
Una prima partita per capire il rodaggio della preparazione. Forse Bologna e Salernitana vorranno evitare i danni, in pratica, nel match che le vedrà contrapposte. Soprattutto perché i tecnici sanno che le insidie sono sempre dietro l’angolo e, almeno per un paio di gare, non ci sarà ulteriore bisogno di alzare il tiro.
Chiaramente chi è messo meglio è il Bologna, non fosse altro per la continuità nella massima serie. Sinisa Mihajlovic ha avuto finalmente – dopo due anni – un centravanti di ruolo, ma aspettarsi venti gol da Marko Arnautovic è un’impresa pressoché impossibile. Far crescere i giovani, invece, è l’obiettivo molto più concreto, partendo da Musa Barrow, che giocherà sull’esterno pronto per entrare in area con la solita potenza.
Senza Rodrigo Palacio, avanzeranno anche degli altri leader sulla via Emilia, non è un caso che la squadra felsinea sia ora una specie di cantiere aperto. Tutto sulle spalle di Roberto Soriano o quasi, i nove gol della scorsa stagione sono un ottimo biglietto da visita per un centrocampista maturo e pronto a essere il vero simbolo di questo Bologna.
In settimana dura reprimenda alla difesa: prendere cinque gol in casa contro la Ternana è stato inammissibile.
22 anni di attesa
La Salernitana, invece, torna in Serie A con entusiasmo ma anche tante incertezze. Il mercato non è finito, ma è partito in grande ritardo per i campani, la questione trust non ha certamente aiutato. La squadra è incompleta, andranno in campo anche elementi che già faticavano in Serie B, figuriamoci nella massima serie.
Fabrizio Castori dovrà avere tanta pazienza, per vedere la Salernitana ci vorrà praticamente dopo le pausi per le nazionali, fermo restando come la piazza si aspetti già molto anche a livello di entusiasmo. Perché il ritorno nella massima serie è arrivato dopo ventidue anni, un periodo abbastanza lungo per una tifoseria molto calorosa come quella di Salerno.
L’ultima gara in A fu a pochi chilometri da Bologna, quel pareggio a Piacenza che condannò i granata alla Serie B in una partita dai contorni tristemente extra calcistici. Così, ora si torna nella massima serie con l’intenzione di restarci o quanto meno, per il momento, limitare i danni.
È una gara speciale per Marco Di Vaio. Che a Salerno trovò la titolarità in Serie A, in una squadra che contava gente come Fresi, Gattuso, Di Michele e altri ancora. E a Bologna, invece, costruì una seconda parte di carriera straordinaria: prova ne è il titolo di capocannoniere e l’avventura da dirigente che prosegue nella società dei Saputo.
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Il campo dovrà comunque dare delle risposte, Sinisa contro il “vecchio” Fabrizio: una sfida anche di sagacia tattica.