Il Bologna festeggia il compleanno di Emanuel Vignato: per il talento classe 2000, questa stagione dovrebbe essere quella della consacrazione.
Sinisa Mihajlovic lo pungola spesso, ben valutandone il talento giorno dopo oggi. E oggi, nel giorno del suo compleanno, tante lezioni sembrano essere già assimilate: Emanuel Vignato festeggia con i colori rossoblù. Un calciatore che è ancora in divenire e ancora può dimostrare tutto il suo potenziale, visto solamente a tratti nel corso della passata stagione.
Perché era dato quasi come un predestinato qualche anno fa, salvo poi incappare nei classici problemi di maturazione. Tanto settore giovanile, poi gli allenamenti in prima squadra e molte panchine incluse: così i giovani italiani non cresceranno mai.
Un discorso che al Chievo veniva spesso fatto notare, soprattutto perché Emanuel Vignato esordì in Serie A quando aveva 17 anni, sembrando già molto maturo per come prendere le sue responsabilità in campo. Era la stagione 2016-17, arrivarono i primi sondaggi prima di un’altra stagione vissuta a fase alternata: ottime cose con i pari età, inesistente nella squadra senior.
Dove poi prese più spazio, praticamente, quando per i “mussi volanti” non c’erano più tante speranze: i grandi vecchi forse erano invecchiati troppo per la Serie A, i giovani avevano giocato troppo poco.
Un talento in divenire
In effetti, lo stesso Emanuel Vignato nei suoi ricordi oggi del compleanno può mettere agli archivi anche le dieci gare della stagione 2018-19. Con il gol realizzato contro la Lazio, strappando un pareggio che al Chievo non servì a nulla, ma ai biancocelesti levò due punti preziosi in classifica.
Non è un caso che il Bologna aveva già dimostrato interesse per il ragazzo, comprandolo nel gennaio del 2020 e facendolo rimanere ancora al Chievo per altri sei mesi. Perché nella serie cadetta aveva trovato finalmente le sue chance da titolare. Alla fine, furono 32 le partite accumulate più altre tre di playoff con cinque reti in bisaccia.
Il Bologna, che lo aveva acquistato per solo un milione, lo riportò in Emilia nell’estate scorsa, mettendo in mano a Sinisa Mihajlovic un gioiello grezzo. Ma utile per il suo gioco, capace di strappi e di puntare la progressione, saltando così l’avversario.
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Un elemento da utilizzare per vie laterali e non per vie centrali: non basta essere giovani per fare il trequartista centrale, soprattutto se nel mondo del calcio si privilegia sempre più l’equilibrio tattico. Il Bologna a Vignato, lo scorso anno, ha chiesto soprattutto sacrificio, con 31 presenze accumulate e una sola rete all’attivo. Questo è il punto debole da migliorare, perché un elemento offensivo come lui deve – almeno –realizzare dieci gol a stagione. Lo ha detto anche Sinisa Mihajlovic, che sul talento sta investendo molto.