Gli infortuni dei nerazzurri Alexis Sanchez e Duvan Zapata hanno un peso differente. Perché l’Atalanta ha necessariamente bisogno del suo bomber lì davanti.
Ci sono grandi differenze, anche se i colori rimangono gli stessi. Così sicuramente hanno un peso differente anche gli infortuni, che in questo caso coinvolgono due nerazzurri. Uno è abituato a essere un elemento concreto, compreso qualche colpo di testa… dritto in porta. L’altro invece ha dimostrato invece ben poco del suo valore tecnico da quando è tornato in Italia.
Ovviamente, tra Dusan Zapata e Alexis Sanchez, anche i tifosi dell’Inter farebbero il gioco della torre e salverebbero il colombiano. Una specie di sogno sul mercato, che però l’Atalanta si tiene ben stretto. Al di là degli infortuni che attanagliano ogni tanto il bomber, i nerazzurri di Bergamo a meno di offerte roboanti terranno il loro centravanti per molto tempo ancora.
Quasi un investimento sulla vita, perché nessuno avrebbe mai creduto a questo boom del bomber, che comunque ha sempre un bel dualismo… in amicizia con Luis Muriel. L’Atalanta balla sulle note colombiane e anche per questo i bergamaschi sanno di avere in mano un tesoro. Nel caso di Zapata, questo tesoro tornerà in campo molto probabilmente alla ripresa della Champions League: si cercherà di affrettare i tempi.
Elementi in grado di cambiare una gara
Dusan Zapata ha rimediato un infortunio serio come un trauma distorsivo, perciò dovrà far bene attenzione al suo recupero. L’Atalanta in zona offensiva può rimediare per un paio di giornate, poi sa che ci sarà bisogno di un bomber consolidato come il colombiano.
Qualcosa che diverge, invece, nell’Inter. Perché Alexis Sanchez, alla sua terza stagione in nerazzurro, poche volte è stato veramente decisivo.
Dimentichiamo tutte le ottime cose viste a Udine, quello era decisamente un altro calciatore. Che fece una progressione incredibile – anche dal punto di vista fisico – diventando un elemento spesso imprendibile. Tranne che… dal Barcellona, con un assegno sonante e quaranta milioni pronti all’incasso per l’Udinese.
E anche in blaugrana ottimi spunti e delle pause, perché i giocatori cileni sono così: non sempre riescono ad essere il massimo sul piano della continuità. Tra sorrisetti, sberleffi e quella capacità di esser compagnoni che alla lunga stanca anche: lo sapevano bene anche all’Arsenal, dove arrivò da re (o quasi) e se andò da vassallo.
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Così, lo prese l’Inter, Antonio Conte puntava molto su di lui, ma divenne il terzo attaccante. Riscattato per giocare con più tranquillità l’Europa League, non ha dato grossi spunti per essere un idolo dei tifosi. L’infortunio recente non lo mette di certo nelle migliori condizioni di iniziare il campionato, il rimpianto per l’Inter è di non trovare acquirenti visto il lauto ingaggio.