Sebastiano Esposito è già rimpianto in Italia? Il prestito al Basilea fa aumentare i rimpianti di chi poteva puntare con decisione a un ragazzo davvero promettente.
I gol cominciano ad arrivare così come le soddisfazioni. Per Sebastiano Esposito è stata insolita la scelta del Basilea, ma sicuramente formativa per il carattere e le abilità del ragazzo. Prospetto dell’Inter, da un mese e mezzo ha raggiunto la Svizzera per giocare con i rossoblù elvetici, protagonisti anni fa anche in Champions League e ora impegnati in Conference.
È l’unico italiano andato davvero… al Basilea, e lo sta dimostrando anche con i fatti. Perché è andato in gol all’esordio contro il Grassopher e nella sfida successiva, facendo subito capire come non sia arrivato in Svizzera solo per scaldare il banco. Lo dimostrano le quattro presenze e tre reti nel torneo elvetico, più in gran lavoro in Conference League. È un classe 2002 e questo, probabilmente, in molti lo hanno dimenticato: non avendo nemmeno vent’anni, non si poteva aspettare dal ragazzo subito una grandissima continuità.
Un conto è giocare nel settore giovanile, un altro esordire in prima squadra o esser sballottato in prestito senza grande costrutto. A volte le carriere prendono strane pieghe proprio per mancanza di ponderazione, ma ora Sebastiano Esposito sta costruendo il suo percorso al Basilea senza rimpianti. Con il sogno di tornare presto nella sua Inter ed essere decisivo per i nerazzurri.
Un talento da seguire
Quella di Sebastiano Esposito è stata una missione importante: la Svizzera, d’altronde, non è proprio la meta preferita per i prestiti. La vicinanza geografica da Milano, il campionato comunque di prima serie e la possibilità di partire con le giuste chance sono state una molla importante.
Il ragazzo aveva esordito battendo il record dell’interista più precoce in Europa. Nel match contro l’Eintracht Francoforte di Europa League era sceso in campo senza aver nemmeno compiuto diciassette anni. Tanta roba per un ragazzo che aveva bruciato le tappe, scalando sempre le gerarchie e giocando nelle categorie superiori nelle giovanili.
Anche in Serie A ha messo piede, venendo analizzato da Antonio Conte. Chiaramente con Romelu Lukaku davanti gli spazi sono stati pochini, ma sette partite sono state già un primo bilancio statistico da non buttar via nella stagione 2019-2020. Con la soddisfazione del primo gol in Serie A, il rigore in Inter-Genoa 4-0.
I prestiti della scorsa stagione non hanno lasciato grandi tracce. Nella Spal, forse, avere il fratello in squadra è stata l’unica cosa da salvare, l’attacco spallino aveva già tanta gente di esperienza che non rendeva in campo. Da gennaio 2021, poi, l’avventura a Venezia, almeno è arrivata la soddisfazione e la gioia della promozione raggiunta ai playoff.
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Esperienza maturata con 30 presenze globali e due gol in cadetteria, dati migliori raggiungerà con il Basilea se continuerà a lavorare senza distrazione e con ambizione.