Che fine ha fatto Luciano, il centrocampista del Chievo famoso come Eriberto? Oggi è ancora uno sportivo molto rispettato.
Non solo Sergio Pellissier. Tra gli emblemi della favola Chievo Verona, quella che portò un piccolo club di un quartiere fino all’Europa sotto la guida di Gigi Del Neri, c’era anche un calciatore di assoluto talento dalla carriera indimenticabile: Eriberto, o meglio, Luciano.
Nato a Rio de Janeiro il 3 dicembre 1975, crebbe al Palmeiras, dove si fece conoscere con il suo soprannome esibendo generalità false (tra cui un passaporto con data di nascita 1979). Il suo talento lo mise subito in luce, facendolo arrivare al Bologna e quindi dal 2000 al Chievo. Fu lui uno dei veri trascinatori della scalata del club scaligero, e il suo impatto con la Serie A fu talmente devastante da far accendere su di lui le luci di club importanti come la Lazio.
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La notorietà lo convinse però anche dell’importanza di svelare il suo segreto. A un passo dalla firma con il club biancoceleste, rivelò la sua vera identità e venne squalificato per un anno, pena poi ridotta a sei mesi. Rientrato dalla squalifica, dopo un breve periodo al Chievo passò in prestito all’Inter nel 2003 per la più grande chance della sua carriera. Ma le fortune di Luciano in nerazzurro furono poche, e nel gennaio 2004 tornò al Chievo per rimanervi ininterrottamente fino al 2013, con nove stagioni in Serie A e una in Serie B, prima di chiudere la carriera con una fulminea apparizione al Mantova. Ma cosa ha fatto da allora il buon Luciano/Eriberto?
In questa calda estate 2021, la favola del Chievo è tramontata definitivamente con il fallimento. A farla risorgere dalle proprie ceneri proverà l’ex bandiera Sergio Pellissier, ma per ora i tifosi clivensi dovranno vivere soprattutto di ricordi. Anche per questo nell’ultimo periodo tanti appassionati si sono chiesti che fine avessero fatto i protagonisti di una storia che rimarrà unica nel calcio moderno.
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Tra questi, Luciano è ancora oggi non solo uno dei più amati, ma ancora uno sportivo. Corre, corre come pochi altri in Italia. Secondo quanto riferito da La Gazzetta di Modena, l’ex centrocampista brasiliano è diventato un podista amatoriale, e ha partecipato anche a corse importnati come la maratona di Verona e la mezza maratona di Cittadella. Tuttavia, il suo obiettivo sarebbe uno solo: tornare nel mondo del calcio, magari come allenatore, magari nel nuovo Chievo di Pellissier. E allora sì che sarebbe di nuovo una favola.