Il calcio sfrutta sempre più il brand delle città. Accade all’estero, ma anche in Italia, terra di turismo e di un calcio che dalla provincia vuole allargarsi sempre più.
C’è un calcio dal sapore nuovo, sfruttando quanto di bello c’è stato in passato. La ricetta del brand ideale coinvolge anche il mondo dello sport che, un po’ sull’onta americana, vuole colpire le peculiarità di un territorio. Le città così, oltre ad avere un sacco di turisti, puntano anche su una ricezione sportiva da collocare attraverso brand sempre più convincenti.
Gli Stati Uniti d’America hanno spesso unito loghi, brand e squadre, rendendo le città un tutt’uno con le proprie società sportive. Cosa che in Italia, almeno in principio, non è accaduto: i loghi di molte squadre, infatti, differiscono dai colori e dai simboli della città di appartenenza. E non è avvenuto nemmeno all’estero più di tanto, tranne che al Paris Saint Germain. Raffigurato con la Tour Eiffel, che viene prenotata dal club come se fosse quasi un ristorante ormai.
La collocazione del brand e della città di Parigi come super potenza è l’obiettivo del proprietario Al Khelaifi, che guarda soprattutto al suo paese di origine. Il messaggio è chiaro: rendere il Psg invincibile sarebbe un vanto anche per la proprietà, che sul mondiale di Qatar2022 ha investito un bel po’ a livello di immagine. In fondo, avere una squadra vincente porta dei benefici futuri, il mondiale invernale è un po‘ il grande esame finale per le ambizioni qatariote.
La torre e il canale
Nel piccolo, anche l’Italia sta seguendo la scia del brand come collante con il calcio. Le città più caratteristiche d’Italia, al di là delle metropoli, stanno ritrovandosi in questo meccanismo. Il Pisa ha la proprietà dei Knaster, e sicuramente la torre ha avuto il suo effetto scenico. Non a caso, due stagioni fa la presentazione dei calendari di Serie B fu fatta nella piazza storica e anche la proprietà americana non disegna propositi di marketing. Il Pisa sta costruendo una squadra solida… proprio come la sua torre che la caratterizza nel mondo.
Meccanismo quasi similare anche a Venezia. Chiaramente non si possono augurare… una squadra che fa acqua da tutte le parti, ma la proprietà Niederauer è quella più audace su questo piano di brand e marketing. Le divise hanno richiami ai tratti storici, il sito web e le altre iniziative collaterali rimandano alla città. E anche gli acquisti a volte… sembrano più turistici che calcistici, come dimostrano gli arrivi di statunitensi e scandinavi.
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Un modello, quindi, che vuole imporsi nel calcio, attraverso marketing, turismo e in fondo anche qualche buona partita di calcio. Un lento avvicinarsi al modello americano, senza sapere quali saranno gli esiti finali.