La questione biglietteria in Serie A è ripartita seppur con difficoltà. Le prime gare con il pubblico in Italia hanno ridato anche un sapore al calcio ben diverso.
C’è voluto un anno per riavere uno stadio italiano con parvenza di tifoseria. La Serie A ha sofferto per l’assenza del pubblico, sia per quanto riguarda la biglietteria ma anche per il calore intorno alle prestazioni in campo. E diciamolo pure, anche per l’effetto televisivo che, di certo, è il biglietto da visiva per chi ha investito vagonate di milioni di euro per il pacchetto calcio.
La Serie A ha ritrovato il pubblico, la biglietteria ha avuto qualche leggero ricavo. Non sono paragonabili gli incassi di qualche stagione fa con il totale che si sommerà da qui sino a maggio, ma bisognerà fare di necessità virtù. Già raggranellare qualcosa può portare un lieve miglioramento, la scorsa stagione fu un bagno di sangue da questo punto di vista.
Prendiamo anche le piazze delle neopromosse per esempio del 2020-21: lo Spezia dello scorso anno non ha avuto pubblico, ed era stato costretto a migrare a Cesena per le prime gare casalinghe. Benevento e Crotone, invece, che in Serie A avrebbero dato ampio sfoggio di biglietteria, hanno pagato la mancanza di pubblico, riversata poi anche nelle sconfitte interne che le portarono subito in cadetteria.
Una scacchiera al 50%
Effettivamente, le ultime disposizioni promanate dal Governo italiano sembrano aver accontentato sia le società che le tifoserie. Più di questo non si poteva fare, rimane questo il pensiero principale ben capendo come già la misura del 50% da riempire in modalità da scacchiera negli stadi italiani possa andare bene.
Anche perché non tutti gli stadi in Italia erano da tutto esaurito, in molti casi non si riusciva nemmeno a coprire il 30% dei posti a sedere, quando il livello era basso e l’entusiasmo di inverno non era certo ottimale. Alcune piazze ne beneficeranno comunque, già Salerno con il pubblico è un altro paio di maniche rispetto a un “Arechi” al chiuso.
Così come il colpo d’occhio è ben visibile nelle partite delle big. Le romane devono sostenere i loro nuovi mister, Sarri e Mourinho guardano sornionamente il pubblico per partire bene.
La Serie A, poi, non può fare a meno inevitabilmente del fascino di San Siro con il pubblico per le milanesi, ma anche dello Juventus Stadium, avveniristico e pioneristico, senza però accompagnare il “Siuuu” ai gol di Cristiano Ronaldo.
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Nel frattempo curiose le iniziative del Cagliari con i mini abbonamenti, e il tour del Venezia. Che giocherà le sue prime gare casalinghe a Ferrara e ha predisposto dei pacchetti gara: viaggio, pernotto, colazione e partita. Una soluzione all’americana o quasi da gita di lusso?