Calciatori che fumano: chi sono i fumatori nel mondo del calcio, da Balotelli a Nainggolan e qualche insospettabile.
Fisico perfetto, forma fisica smagliante, grande velocità e resistenza. I calciatori sono, spesso, degli atleti di altissimo livello. Eppure, anche tra di loro non manca chi cede al vizio. Se ti stai chiedendo se esistono calciatori che fumano, la risposta è sì. Alcuni casi sono famosi, a volte anche clamorosi, altri decisamente insospettabili.
Tra i primi che vengono in mente c’è Mario Balotelli. Che Supermario sia un calciatore dalla testa calda è un dato certo, e da buon bad boy non si è mai negato una sigaretta per rilassarsi dopo una giornata di particolare stress. Ma tra gli italiani non mancano i casi più o meno clamorosi: da Marco Verratti a Lorenzo Tonelli, senza dimenticare Gigi Buffon, un decano dei calciatori con il vizio del fumo. D’altronde, per un portiere la forma fisica può venire anche in secondo piano, se si è dotati del suo talento.
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Nomi illustri di calciatori fumatori si sono avuti anche nel passato più o meno recente. Senza scomodare dei fenomeni sul campo e nel vizio, come George Best e Paul Gascoigne, basti pensare a Dario Hubner. Di lui qualcuno affermò che senza le sigarette e qualche altra concessione di troppo, sarebbe stato inarrestabile. E forse non a torto…
Super multe per i calciatori che fumano? I casi più illustri
Tra i ‘ragazzacci’ che hanno calcato i prati della Serie A negli ultimi anni non si possono dimenticare i vari Gary Medel, John Hart, Cicinho e Arturo Vidal. Ma il ‘principe’ di questa categoria è stato senza dubbio Radja Nainggolan. Le sue notti brave sono diventate quasi proverbiali, specialmente a Roma, dopo che fu ripreso a una festa di Capodanno tra alcol, fumo, bestemmie e quanto altro.
Una serata che costò caro al centrocampista belga. Anche da lì iniziò infatti la sua fase di declino in giallorosso, almeno per quanto riguarda i progetti della società. La punizione fu una sanzione vicina al 25% lordo mensile del suo stipendio, come previsto dal contratto collettivo.
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Se in altre società le multe sono meno salate (al Brescia qualche anno fa si vociferava di sanzioni da 100 euro per chi fosse stato ‘beccato’ con una sigaretta), in qualche caso sono diventate decisive per far togliere il vizio. Una cosa di questo genere è capitata ad esempio a Wojciech Szczesny. Il portiere polacco ai tempi dell’Arsenal venne messo in riga da Arsene Wenger dopo essere stato visto fumare sotto la doccia. Un episodio che fece andare su tutte le furie il francese e di fatto mise in discussione il futuro del portiere all’Arsenal.
Allontanato dalla sua squadra del cuore, Szczesny si portò dietro il vizio del fumo anche alla Roma, prima di approdare alla Juve e di scegliere di abbandonare del tutto le sigarette, sostituendole con un altro vizio: quello della vittoria.