Il covid ha frenato il mondiale per club. Un progetto che, nel prossimo futuro, renderà ancora più caotica la situazione calcistica in tutto il globo.
Il mondiale per club è un pallino della Fifa che, prima o poi, andrà a buon termine. Ed è forse uno degli elementi che meglio potrebbero rappresentare il calcio moderno, diventato quasi un carrozzone dove l’importante è fare audience. Così, ecco società e calciatori da spremere fino all’osso perché il calcio è sempre più innamorato del modello Nba, ovvero di giocare sempre e comunque, in qualsiasi condizione e a uso e consumo televisivo.
Quello del mondiale per club è qualcosa di incredibile se raffrontato ai problemi odierni. La Fifa pensò in origine per questo grande torneo, che doveva e… dovrà sostituire la vecchia coppa intercontinentale. Un nuovo modo di intendere il calcio attraverso la piena globalizzazione calcistica, attirando investitori soprattutto.
La prima edizione era addirittura prevista per il 2021, da svolgersi in Cina. Le date erano state fissate dal 17 giungo al 4 luglio: in pratica, con la pandemia, tutto ciò è stato semplicemente irrealizzabile. Per gli italiani è stato anche meglio così sportivamente parlando, perché in questo lasso di tempo la Nazionale di Roberto Mancini ha creato i presupposti per l’impresa realizzata l’11 luglio scorso.
24 squadre, non sempre al meglio
Questa del mondiale per club, dunque, è un’idea partorita da menti quasi geniali, perché la Fifa sta cambiando forma e non si sa quale saranno le proposte future per rendere attraente il calcio. Fatto sta che nel 2025 è prevista questa competizione, che comprenderebbe 24 compagini. Otto dovrebbero pervenire dai campionati europei con un unico grande dubbio. Vale la pena chiamare le otto squadre qualificate ai quarti di Champions League o dare una sorta di wild card alle otto migliori dal punto di vista del palmares?
Così come emergono anche tanti dubbi, meglio tre squadre spagnole o inglesi? Quanti posti toccheranno alle compagini italiane e spagnole? Sarà un invito a tema, oppure una libera partecipazione?
Sull’Europa rimangono tante perplessità, anche perché in caso di sede cinese o in altro continente, il gioco deve valere la candela, da un punto di vista finanziario. Sei saranno i club sudamericani, tre quelli africani e tre quelli asiatici. Rimangono altri slot liberi, tre squadre per il Nordamerica (solitamente restie in questo tipo di manifestazioni), poi il posto che spetterebbe all’Oceania o per diritto alla nazione organizzatrice.
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Un guazzabuglio di cui non sentivamo la mancanza, rimpiangendo i tempi della vecchia Coppa Intercontinentale. Dal ritratto sul campo di Michel Platini e il gol di Alex Del Piero, alle imprese del Milan di Sacchi e Capello, passando poi per le fotografie dell’Inter ai tempi di Herrera e… Benitez.