Pochi i precedenti tra Italia e Lituania. Si giocherà in campo contro una nazionale dell’Est che raramente ha messo in difficoltà gli azzurri nel suo cammino.
L’Italia nei precedenti ha sicuramente avuto qualche sorriso in più con la Lituania. Anche se i due pareggi nei sette incontri complessivi contro la Lituania non sono stati proprio da ricordare. Un classico, d’altronde, anche di questa nazionale, anzi dei vecchi modus precedenti: sopravvalutare gli avversari sino ad averne addirittura paura.
Ma se la Lituania è rimasta sempre una sorta di Cenerentola un motivo dovrà pur esserci. Non ha campioni, non ha mai partecipato alle fasi finali di una competizione, ha ancora molto da fare a livello di nazionale. Che noi affrontammo per la prima volta il 26 aprile del 1995, quasi andando ad affrontare una squadra che sembrava essere improvvisata. Ma che sapeva chiudersi, in questo avevano appresso delle buone fondamenta. Segnò Gianfranco Zola e tanto bastò, addirittura nella sfida di ritorno delle qualificazioni europee i lituani si chiusero per tutto il primo tempo. Poi, quel 15 novembre la sbloccò Alex Del Piero e si scatenò ancora Zola, che segnò addirittura una tripletta.
Non fu un caso che poi Arrigo Sacchi preferì affidarsi all’estro del sardo anche per la competizione europea dell’estate 1996, quella tripletta lo convinse definitivamente.
Le ombre del Trap
Contro la Lituania poi ci furono i precedenti del 28 marzo e del 1° settembre 2001. Con esiti diversi, a marzo non ci furono problemi battendo per 4-0 la squadra gialloverde. Diversamente andarono le cose al ritorno, l’Italia aveva le gambe imballate ma alcune dichiarazioni del pre match sembravano far presagire il peggio, un po’ come accadde con l’Ecuador al mondiale del 2002.
Tant’è che l’Italia andò in campo quasi intimorita contro un avversario per nulla eccezionale, che riuscì a piantare le tende per un risultato a reti bianche.
Altra musica nel 2006, anche se in alcuni casi ripetibile. L’Italia era in mano a Roberto Donadoni, che doveva ancora prendere le misure. E non le prese contro un calciatore che conosceva bene, ovvero Danilevicius che aveva avuto a Livorno e sbloccò il match del 2 settembre 2006. Pareggiò Pippo Inzaghi, ma quella Nazionale non era partita benissimo con il nuovo tecnico.
Al ritorno, il 6 giugno 2007 ci pensò Fabio Quagliarella, una sua doppietta evitò impicci e problemi di altro genere.
POTREBBE ANCHE INTERESSARTI >>> Caso sudamericano, le parole di Messi e Neymar
L’ultimo precedente è quello del 31 marzo 2021. Il 2-0 maturato in trasferta è stato un altro pezzo importante per la costruzione dell’autostima in casa azzurra. In gol Stefano Sensi e poi Ciro Immobile su calcio di rigore. E capimmo che la Lituania in fondo era un avversario come tante, senza grossi talenti: migliore in campo fu Svedskaukas, portiere cresciuto nelle giovanili della Roma…