Paolo Montero ha una … benedizione papale da tecnico del San Lorenzo de Almagro: è la squadra di Papa Francesco, storico tifoso della compagina argentina.
Per Paolo Montero c’è una panchina dai toni… papali. Perché allenare il San Lorenzo de Almagro porta l’attenzione a un tifoso speciale in particolare. Papa Francesco è uno storico supporter del club argentino, c’è anche una sua tessere a testimoniarlo e spesso il pontefice, grande appassionato di calcio, non manca di informarsi sul risultato della sua squadra del cuore.
Un motivo in più per l’ex juventino di fare bene, per decollare in una carriera da mister con alti e bassi. Paolo Montero, così come da calciatore, non molla la presa, ben sapendo come ogni avventura sia necessaria per accrescere il suo bagaglio da tecnico. Sicuramente in lui c’è molto di Marcello Lippi, allenatore avuto all’Atalanta e alla Juventus.
In bergamasco si partì proprio con un equivoco, quando il tecnico viareggino lo preferiva sulla destra, scalzando il capitano orobico Luigino Pasciullo. Paolo Montero, però, era nato per fare il centrale difensivo e lì si collocò, con buona pace del tecnico. Che lo riebbe nel 1996 alla Juventus, per aprire un ciclo vincente. Soprattutto rimase nel cuore dei bianconeri per le sue… pigne, le risse nel campo e la capacità di far paura a ogni avversario in area di rigore.
Il papa, dunque, si informa sicuramente sull’andamento della squadra del cuore. Riportare Paolo Montero in patria è stato un colpaccio importante. La carriera da calciatore in Italia infatti durò più di dieci anni, quella da allenatore probabilmente proseguirà in Argentina. Perché nel nostro paese Paolo Montero fu accolto da una Sambenedettese ambiziosa, ma poco propensa a stare vicino al suo mister. Che si è sentito spesso abbandonato nelle due stagioni fatte a intermittenza sulle rive del Tronto, tra esoneri e ritorni in panchina che hanno creato un po’ di scompiglio.
Le ultime vicende societarie hanno fatto il resto, ma l’ex difensore juventino aveva già salutato tutti, stanco anche di un calcio italiano che è diventato un po’ una parodia dei tempi in cui ancora giocava a calcio.
Molti i messaggi di supporto dei suoi compagni, che vorrebbero presto rivederlo in Italia, anche per assistere ai suoi… show. Nel periodo di lockdown ha entusiasmato i tifosi juventini raccontando gli scherzi nello spogliatoio juventino, vittima preferita era Didier Deschamps, non proprio un bellissimo da copertina.
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Per ora, Torino è lontana. Il San Lorenzo punta con decisione a un campionato argentino di livello con due senatori passati per l’Italia. Fabrizio Coloccini, che al Milan non ebbe fortuna, e Cristian Zapata passato per il rossonero e ultima stagione al Genoa.