Roma-Sassuolo è una sfida di tecnici, tra chi ha esperienza e chi invece sta diventando un nome emergente del nostro campionato. Scuole a confronto, squadre all’assalto.
La gara tra Roma e Sassuolo ha sempre regalato spunti. La scorsa stagione il finale fu particolare per entrambe, alla ricerca dell’obiettivo minimo per i giallorossi (la Conference League), diventando poi un traguardo mancato per un punto dai neroverdi.
Che avrebbero meritato molto di più l’accesso all’Europa per quanto fatto vedere soprattutto nel finale di campionato, ma evidentemente la classifica dei giallorossi è stata molto più corposa nella prima fase del torneo.
Proprio per questo, la Roma di Josè Mourinho (panchina numero 1000) è ripartita scrollandosi di dosso anche qualche incertezza dei tempi di Paulo Fonseca. Finita l’epoca di Edin Dzeko, è arrivato un colosso come Tammy Abraham e la squadra giallorossa ne ha guadagnato in fisicità e nuovi movimenti fisici. Se il bosniaco era un regista offensivo, l’ex Chelsea invece ha l’abilità innata di poter sparigliare le carte.
Contro il Sassuolo è un’arma particolare, la difesa neroverde non è il massimo da un punto di vista centrale e soffrirà un elemento agile e potente. Lo scorso anno, con le dovute proporzioni, Romelu Lukaku andò a nozze contro il team emiliano.
Una sfida per il primato
Josè Mourinho è bravo a togliere pressione, ma in cuor suo vuole una Roma già in vetta. Per fare questo serviranno i tre punti contro un Sassuolo, reduce dal pareggio a reti bianche contro la Sampdoria.
In casa giallorossa, l’intenzione è di ripartire dai tre dietro Abraham, il rientro di Nicolò Zaniolo dopo la squalifica e gli impegni con la Nazionale sarà una carta importante per i giallorossi. Qualche dubbio tra mediana e difesa, proprio per le condizioni dei reduci, ma Mourinho vorrà impostare una squadra che dia un baricentro alto. Perché, proprio guardando al secondo tempo straripante contro la Salernitana, lo Special One ha capito che la sua squadra ha bisogno di pressare in maniera altissima, perché lì davanti la gente di qualità può far male.
Indicazioni anche per Alessio Dionisi in queste due gare di campionato. Contro il Verona ha capito che i suoi uomini possono manovrare per vie centrali come pochi. La qualità del palleggio emiliano è davvero alta, così come la capacità di inserimento.
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Il Sassuolo visto contro la Samp non ha segnato, ma avrebbe meritato maggior fortuna. Contro la Roma non avrà Ciccio Caputo (partito proprio in direzione doriana) e questa potrebbe essere una prima difficoltà. Nonché un segnale all’ambiente: qualche giovane o cresce o va via. Il riferimento, nemmeno tanto velato, è verso l’ex Gianluca Scamacca. Il tridente con Domenico Berardi e Giacomo Raspadori incuriosisce e non poco.