Che fine ha fatto l’ex del Torino Joe Hart? Quesito curioso, ma che trova subito risposta: il portiere inglese è ancora in attività, anche se non è di certo nel momento migliore della carriera.
Di tutti i portieri del Torino, fu praticamente il più discusso. Perché era arrivato con incredibili attese, salvo poi deludere le attese. Joe Hart è stata una meteora inglese transitata nel campionato italiano, senza lasciare grossi rimpianti, anzi. Il portiere in granata non fu mai protagonista, alcune volte con errori e indecisioni costò anche dei punti alla squadra allenata da Sinisa Mihajlovic.
Che, paradossalmente, aveva proprio caldeggiato il prestito del portiere inglese. Era stato proposto a sorpresa al club granata che ci pensò per poi proporlo al tecnico, che era arrivato con grande ambizione in granata. L’anno prima aveva lanciato un’allora sedicenne Gigio Donnarumma: questa fu forse l’iniziativa che tutti i milanisti approvarono sin da subito.
Da un minorenne a un esperto inglese, Sinisa Mihajlovic voleva dunque un salto di qualità che non avvenne. Anzi, l’inglese si presentò con la maglia del Torino contro l’Atalanta all’esordio e ne combinò una delle sue, regalando il pareggio agli orobici. Non era irreprensibile nelle palle alte, nonostante l’altezza, e si fece riconoscere anche nei derby contro la Juventus. 36 gare e 62 gol presi, prima del ritorno in Inghilterra. Il Torino poi si affidò a Salvatore Sirigu, e migliorò almeno la gestione della sua porta.
Joe Hart ha comunque il record di partite nella nazionale inglese, come portiere è primatista con 62 presenze: molto più di tanti altri pipelet migliori di lui. Ma nell’Inghilterra ha fatto anche … di peggio se vogliamo rispetto all’annata granata. Proprio per questo la sua carriera è stata sempre un ascensore un po’ sballato, poteva essere una bandiera del Manchester City ma gli errori sono stati tanti.
Nel City è rimasto dieci stagioni, con una in mezzo in prestito al Birmingham City, e non convinse mai del tutto. Non convinse nemmeno Pep Guardiola, che lo mise alla porta, costringendo Joe Hart a girare quasi in ogni stagione.
Dopo quella italiana, il ritorno inglese è stata un’altra esperienza non memorabile. Prima al West Ham, scalzato dai titolari, poi è tornato a giocare nel Burnley. La scorsa stagione uno zero nella colonna delle presenze in Premier League con il Tottenham, per Josè Mourinho nemmeno esisteva nelle intenzioni.
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Ora l’avventura al Celtic, se andrà bene concluderà la carriera in Scozia con una squadra storica. E dovrà evitare, innanzitutto, gli errori che lo hanno reso famoso. Perché un portiere che passa alla storia per le papere e per le indecisioni non è proprio il massimo della vita.