Martin Odegaard all’Arsenal vuole ora spiccare il volo. Non sarà facile, in una società che da anni tiene i giovani praticamente in una sorta di limbo eterno.
23 anni, l’esperienza già assodata, il futuro ancora davanti. Martin Odegaard non è di certo un calciatore anziano, ma ha già accumulato tante presenze e buone prospettive. Anche se, visto il clamore suscitato qualche anno, in molti si sarebbero aspettati un tipo di carriera magari diverso, più roboante.
Ma fa parte di una nazionale, come quella norvegese, che si sta abituando a giovani sempre più forti, non è un caso che la coppia con Erling Haaland si ripropone con sempre maggior vigore. Purtroppo per il centrocampista dell’Arsenal, la nazionale è un conto e… il campionato è un altro. La continuità, soprattutto, non è mai stata il punto forte del talento norvegese, quasi incatenato nella perenne dimostrazione di non essere un giovane sopravvalutato.
Cominciò a giocare a calcio da giovanissimo, i primi passi furono nel Stromsgodset dove infilò 23 presenze e 5 gol, ma soprattutto l’occhio di tutti gli osservatori del mondo. Che puntavano dritti verso la Norvegia, cercando di allettare il ragazzo con tante offerte. Come quella del Real Madrid che comprò il cartellino e riempì i sogni del ragazzo con una maglia prestigiosa e un contratto milionario.
A sedici anni e poco più, la maglia del Real Madrid era quanto meno pesante. Martin Odegaard era minorenne ma allo stesso tempo già consapevole che la sua vita aveva avuto una svolta decisiva. Al Real, però, non lo ritenevano già pronto e lo mandarono nella squadra Castilla per due stagioni dove prese confidenza con il calcio spagnolo. Ma anche con le gambe ruvide di difensori senza grande talento, da palla o gamba: anche questa è stata una politica di maturazione, seppur più cruenta.
Il primo prestito è arrivato nel 2017, un’estate calda per il ragazzo che, dopo aver rifiutato alcune destinazioni, è passato all’Heerenveen, dove ha disputato 38 partite e realizzato due gol. Nella stagione successiva è ancora l’Olanda a doverlo ospitarlo, stavolta al Vitesse con un bottino migliorato nelle 31 presenze: furono otto le reti del centrocampista.
Interesse aumentato e maturazione che pian piano sembrava arrivare: così altra avventura in prestito, stavolta alla Real Sociedad, dove sbocciava il talento ma anche la consapevolezza di lottare per qualcosa di importante. Un anno importante nella Liga, altre 31 presenze e 4 gol da segnare a bilancio. Prima di un ritorno al Real Madrid, il prestito all’Arsenal e la riconferma nei gunners, che ora puntano a fare di lui il faro del centrocampo.
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I 40 milioni d’euro con bonus inclusi sono una quotazione importante, sta ora al norvegese staccarsi dall’alibi che lega i giocatori in maglia biancorossa e diventare grande. In tutti i sensi.