Quelli che il calcio cambia format. Da lunedì 20 settembre andrà in onda in prima serata su Rai 2, un tentativo quasi estremo di tenere in vita il programma.
Con gli anni che avanzano, anche i programmi televisivi rifanno il loro look. In particolare, alcuni prodotti ormai storici rischiano di essere superati e proprio per questo puntano a un cambiamento. Quello effettuato dalla Rai è stato quasi epocale con la scelta di spostare Quelli che il calcio al lunedì sera. Con partite ormai sparite dai radar della contemporaneità della domenica pomeriggio, era sempre più difficile fare un programma con in mezzo il calcio.
Anche se questo sport, nel corso degli anni, per la trasmissione è stato in alcuni casi un pretesto. Perché con i diritti che già mancavano in passato, Quelli che il calcio era diventato una sorta di ricettacolo buono come passerella per i reality.
Sicuramente fu un colpo al cuore per quanti seguivano la trasmissione vedere Cristiano Malgioglio (un esempio soltanto) superstar negli anni passati, vestito in abito da sposa oppure sbraitare perché – a suo dire – si facevano troppi gol ed era disturbata la conversazione da salotto.
Così, tra tentativi vari di rimettere in pista la trasmissione, ora arriva lo sforzo di dare un nuovo senso allo show. Che sarà condotto ancora dal duo formato da Luca Bizzarri e Paolo Kessissoglu con Mia Ceran in supporto.
Erano belli i tempi di Fabio Fazio
Le prime puntate di Quelli che il calcio nei primi anni Novanta rivoluzionarono il modo di raccontare la Serie A. Fino ad allora era stata la radio a farla da padrona nelle domeniche pomeriggio, la grande abilità dello staff del programma era di fare un racconto visivo. Ovvero, non perdere nemmeno un gol (si fermava tutto e si vedeva addirittura il radiocronista di turno nello stadio) e mettere insieme un buon show.
Che ruotava intorno alle partite, ben inciso. C’erano le storie di piazze, quelle che legavano i calciatori ma anche i piccoli campanilismi di provincia.
Molti furono i personaggi che divennero delle star senza nemmeno accorgersene. Come non ricordare Suor Paola che tifava Lazio, oppure Idris Sanneh, una specie di ultrà juventino che proveniva dall’Africa.
Anche i comici non mancavano ed era un racconto univoco di un’Italia che voleva anche divertirsi la domenica, Anna Marchesini e Teo Teocoli spesso ne erano i mattatori. Coinvolgendo comparse come il curioso giapponese Takheide Sano, un tifoso del Vicenza ma poco avvezzo all’argomento.
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Erano tempi di sogni e anche di grande calcio. Fabio Fazio divenne talmente bravo che, grazie alla fama del programma, ebbe l’occasione anche di condurre due festival di Sanremo, i giornalisti Marino Bartoletti e Carlo Sassi rivissero una seconda giovinezza, tra gli inviati c’era anche Paolo Brosio (prima delle apparizioni). Erano domeniche d’allegra, giornate di festa molto italiane: piacevano proprio per questo.