La difesa della Salernitana sta diventando un incubo a occhi aperti. Fabrizio Castori deve trovare le alternative per ovviare a un problema già evidente.
Il primo punto da migliorare nella Salernitana è la difesa. Ed è un problema abbastanza evidente, perché 11 reti in tre partite sono oggettivamente troppi. Troppi per un tecnico come Fabrizio Castori, che ha costruito una carriera poggiandosi sugli schieramenti difensivi organici. Troppi anche per una neopromossa perché la Salernitana sembra davvero una brutta edizione della “banda del buco”. Un ruolino di marcia che fa preoccupare i tifosi campani, già provati da un’estate senza grandi colpi di mercato e in ansia anche per l’inserimento di Franck Ribery.
Perché con il francese e Simy lì davanti è questione d’amalgama, mentre in difesa i problemi stanno avanzando enormemente. La differenza con la scorsa stagione è palese, Vid Belec prese meno di un gol a partita in media, il secondo posto e la promozione dai cadetti arrivò proprio per la capacità di essere compatti.
Così, dopo tre partite il problema deve essere ovviato e contenuto, stando a queste medie si rischierebbe di superare il record negativo del Crotone e prendere oltre cento gol in stagione. Francamente troppi per tutti, figuriamoci per una squadra che aveva buoni base difensive
Il problema che persiste
La Salernitana ha preso tanti gol, uno solamente nel primo tempo e ben dieci nella ripresa. Qualcosa su cui riflettere seriamente, guardando anche al minutaggio delle reti incassate.
In particolare, il gol più “veloce” è stato quello incassato da Sanabria, andando a segno domenica dopo 45 minuti. Ergo, la Salernitana nella prima parte di gioco sostanzialmente regge l’urto contro gli avversari, poi nella ripresa sbanda pericolosamente.
Contro il Bologna alla prima giornata i gol arrivarono tutti nella ripresa, quelli presi da Belec furono il frutto di marcature inesistenti soprattutto sui calci piazzati, tanto che Lorenzo De Silvestri siglò una doppietta di testa.
Nel match interno contro la Roma lo 0-0 della prima frazione di gioco fu la miccia che fece esplodere poi il potenziale offensivo dei capitolini. Che segnarono quattro reti, una più bella dell’altra, ma l’impressione è che la Roma poteva proprio dilagare allo stadio “Arechi”.
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Così, altre quattro reti incassate. Quattro è anche il numero dei gol presi a Torino. Il primo da Sanabria, il secondo poi segnato da Bremer, ancora su colpo di testa. I granata piemontesi hanno poi dilagato prima con Pobega e poi con Lukic, che ha saltato Gagliolo al suo esordio in campionato e ha siglato il gol del definitivo poker. Da questo deve ripartire la Salernitana, dal concentrarsi e capire gli errori: con queste medie non si va da nessuna parte. Sabato, per giunta, arriverà l’Atalanta…