Maurizio Sarri lancia una frecciata a Zlatan Ibrahimovic e chiede giustizia: l’attacco in conferenza stampa e la verità sulla squalifica in campionato.
Alla vigilia di Galatasaray-Lazio di Europa League, Maurizio Sarri pensa ancora alla squalifica di due giornate. L’allenatore è stato fermato dal Giudice Sportivo della Serie A per due turni a causa del suo atteggiamento assunto in campo e fuori in Milan-Lazio.
Al termine della scorsa gara di campionato, il tecnico biancoceleste ha avuto un’accesa discussione con Saelemaekers ed è stato espulso dall’arbitro. A seguito del cartellino rosso, Sarri ha chiesto spiegazioni al direttore di gara all’interno del tunnel che porta le squadre negli spogliatoi, ma secondo quanto riportato a referto avrebbe usato espressioni blasfeme che gli sono costate la seconda giornata di squalifica. Ma nella conferenza stampa alla vigilia della partita di Europa League, l’allenatore toscano ha avuto modo di fare chiarezza e ha attaccato – senza nominarlo – Zlatan Ibrahimovic.
Sarri contro Ibrahimovic: “Lui violento, non io”
“Non sono stato violento – ha dichiarato Sarri in sala stampa – Ho solo detto al giocatore del Milan (Saelemaekers) di avere maggiore rispetto“. Così si giustifica l’allenatore della Lazio in merito alla decisione del Giudice Sportivo sulla squalifica per due giornate. Ma poi prosegue: “A trenta metri c’era un altro rossonero che ha tirato i capelli ad un mio giocatore. Questo è un atteggiamento violento, non il mio“.
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Sarri attacca Ibrahimovic, senza citarlo. In effetti, al triplice fischio di Milan-Lazio, lo svedese tira per i capelli Lucas Leiva, facendo partire la rissa e scatenando la discussione tra il suo compagno di squadra e l’allenatore della Lazio. Ma Sarri oltre a non capire il motivo del mancato provvedimento per Zlatan, chiede anche giustizia in merito alla seconda giornata di squalifica: “Ho letto che sono stato fermato per espressioni blasfeme, ma non è vero. Ho solo detto all’arbitro di avermi lasciato prendere in giro da un ragazzino, senza che uno degli ufficiali dicesse nulla. Non sono stato blasfemo, tre persone possono testimoniarlo. Ho già dato mandato ai miei legali di verificare se ci siano le possibilità ristabilire la verità”.