Sassuolo-Torino aprirà il quarto turno di campionato. Squadre con progetti tecnici diversi si sfidano in un match che si preannuncia imprevedibile.
Il Sassuolo prosegue il suo cammino fatto di qualche ostacolo e molta curiosità per il futuro. Per farlo, dovrà affrontare stasera il Torino, per aprire il quarto turno di Serie A. una sfida che potrebbe essere una trappola, in quanto storicamente tra le due squadre il confronto crea sempre risultati imprevedibili. L’ultimo confronto fu addirittura una sorta di giallo vissuto in piena regola. Si giocò a Torino, la squadra neroverde passò sul doppio vantaggio nel primo tempo, una doppietta di Mimmo Berardi creò le condizioni per una vittoria in trasferta.
Il team, allora allenato da Davide Nicola, fece però una gagliarda rimonta nella ripresa. Dallo 0-2 si passò al 3-2 praticamente negli ultimi secondi di gioco, dopo alcuni gol annullati ai granata. Protagonista fu l’ex Simone Zaza, un calciatore che proprio dai tempi del Sassuolo non è più riuscito a trovare una grandissima prolificità offensiva. Occhio all’ex, dunque, ma anche alla capacità del Torino di riemergere in match che non sembrano alla sua portata. I neroverdi guardano bene i precedenti, sapendo di doversi difendere con maggior cautela.
La cura del particolare
Sicuramente i due tecnici non lasceranno nulla di intentato. Alessio Dionisi ha caricato i suoi, ben sapendo come un buon inizio potrebbe dare anche un maggior senso alla stagione. È un anno zero senza attese o quasi questo per il Sassuolo, cjhe ha sicurezze economiche e societarie di primo livello. Nonché il lusso di poter programmare senza l’assillo dei risultati da raggiungere a tutti i costi. Aver ceduto Ciccio Caputo è stato un segnale, cedere un bomber affidabile ma con 35 candeline è un sintomo di un Sassuolo da rinnovare.
Con i vari Traorè, Raspadori e Scamacca ci sarà un nuovo ciclo, soprattutto i due attaccanti italiani sono attesi a prove di forze in questo campionato. Curiosità anche per scoprire come i neroverdi abbiano smaltito l’addio di Manuel Locatelli, perché lì in mezzo il Sassuolo è stato spesso polivalente. Ha due registi ma anche dei puntellatori, non a caso c’è sempre spazio per capitan Magnanelli, perché l’esperienza – almeno in mezzo al campo – può essere utilissima.
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Il Torino invece ha come sempre ansie dovute al suo ambiente. Soffocante, spesso vittima di un passato che non tornerà (almeno a breve). Andare in Emilia e strappare un punto sarebbe importante per dare nuova linfa al campionato. Ivan Juric è una sorta di pentola a pressione dal suo arrivo in granata, affermare di non conoscere pienamente le intenzioni della dirigenza è stata praticamente una gaffe. Anche perché nessuno mai gli aveva promosso Messi, Cristiano Ronaldo o Mbappè…