Udinese e Napoli in campo, ma con un mercato spesso che le ha rese protagoniste, tra trattative passate e qualcuna che potrebbe verificarsi prossimamente.
La sfida tra Udinese e Napoli mette in campo due squadre spesso amiche sul mercato. Perché c’è stata spessa una collaborazione fattiva tra i due club, in particolar modo negli ultimi anni quando i Pozzo hanno sempre fatto ottimi affari con la dirigenza partenopea. Tempo di mercato ma anche di affari, perché tecnicamente il Napoli trovava di meglio spesso nell’Udinese, che incassava cifre importanti anche con felicità.
La prima curiosità di mercato porta però ai portieri. Infatti, gli estremi difensori scudettati del Napoli andarono successivamente a difendere la porta friulana. In principio fu Claudio Garella, più bravo che bello, passato a difendere i pali dell’Udinese nel 1988, un anno dopo la vittoria del primo scudetto. A sostituirlo a Napoli il compianto Giuliano Giuliani… che poi dopo la vittoria iridata del 1990, andò proprio a Udine.
Per quanto riguarda i portieri, doppia operazione tutto sommato recente è stata quella che ha portato Alex Meret e Orestiz Karnezis a Napoli. Il giovane portiere friulano nell’Udinese non ha nemmeno giocato, dopo aver fatto meraviglie nella Spal, mentre l’estremo difensore greco è arrivato come ottima riserva e tale si è dimostrata nel corso del tempo.
Un’asse sempre calda per le trattative
Tanti quindi gli affari di mercato tra le due società, spesso protagoniste d’estate tra colpi e operazioni importanti.
Perché non furono solamente i portieri a muoversi da una parte all’altra. La dorsale del centrocampo è sempre stata una manna per il Napoli, che sovente ha fatto acquisti dalle parti del Friuli. In effetti, gli elementi che arrivarono erano già rodati per il campionato italiano, tutto ciò a vantaggio dei partenopei.
Gokhan Inler arrivò dopo straordinarie stagioni a Udine, fu soffiato alla Juventus e si presentò in conferenza stampa con la maschera da leone. Una trovata della dirigenza partenopea, fortunatamente lo svizzero non era un uomo da spettacolo, quanto… di quantità. Ed è stata tanta, abbinata a un tocco di palla sempre pulito ed efficace.
Più rude il brasiliano Allan, mediano ma con sette polmoni inclusi. Giocatore quasi d’altri tempi, per essere un brasiliano aveva molte componenti europee, una rarità insomma. Tra i centrocampisti anche Piotr Zielinski ha fatto il percorso dal nord al sud, senza pentirsene. È uno dei giocatori più integri, i tifosi si augurano ancora di averlo a lungo.
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Capitolo attaccanti: ci concentriamo su due elementi in particolare più un bonus. Fabio Quagliarella andò al San Paolo e ci rimase troppo poco, Duvan Zapata fece lo stesso … ma a parti inverse. Parentesi a parte per Fernando Llorente con gli ultimi scampoli di carriera divisi tra lo stadio “Maradona” e il “Dacia Arena”.